Ambiente e industria. Cappellacci: "D'accordo con Vendola, serve legge nazionale"
L'appello del governatore pugliese raccoglie l'adesione del presidente della Sardegna. "Su questi temi occorre evitare difformità tra le diverse aree del Paese". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Pacher, presidente della P.A. di Trento. "Raggiungere giusto equilibrio lavorando assieme".
20 LUG - L'appello di Vendola per definire una norma nazionale sul Danno sanitario inizia a riscuotere consensi anche tra gli altri governatori. “Serve organicità a livello nazionale”. Così il presidente della regione Sardegna,
Ugo Cappellacci, ha espresso la propria condivisione
"La proposta del presidente della Regione Puglia - ha aggiunto - deve essere presa in seria considerazione. Su questi temi occorre, onde evitare difformità tra le diverse aree del Paese, intervenire in maniera organica sul piano nazionale".
Per Cappellacci l'apertura di un dibattito sul tema "deve essere vista come un'opportunità anche dal mondo imprenditoriale perché oggi su questi argomenti vi e' una nuova sensibilità che deve coinvolgere tutti i settori della società in una comune sfida del cambiamento". L'obiettivo principale è quello di arrivare a "scelte responsabili e a un nuovo patto tra impresa e territorio. La Sardegna, che in questi anni ha compiuto scelte innovative, conformi agli indirizzi politici green dell'Unione Europea, offrirà il proprio contributo costruttivo alla proposta, nella convinzione - sottolinea il presidente della Regione Sardegna - che non vi può essere sviluppo ne' ripresa economica senza un miglioramento concreto della qualità della vita dei cittadini".
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Provincia autonoma di Trento e della Regione Trentino Alto Adige,
Alberto Pacher. ''Gli equilibri tra l'attività umana, le esigenze dello sviluppo, la tutela della salute e la qualità dell'ambiente sono delicatissimi e richiedono una rinnovata attenzione. Questo appello - prosegue Pacher - cade proprio nei giorni dell'anniversario della tragedia di Stava che oggi, a distanza di 28 anni, resta una ferita aperta per il Trentino, ma anche per tutta la comunità nazionale, e un monito perenne sul senso del limite e della prudenza che gli amministratori pubblici devono osservare nel rapportarsi agli equilibri ambientali e ai temi della salute e della sicurezza dei cittadini. Proprio da questa tragedia abbiano appreso una lezione tanto amara quanto importante, che ha portato all'adozione di decisioni che mettono al centro la prevenzione, la valutazione del rischio, il principio di precauzionalità''.
E' sulla base di queste valutazioni che Pacher si appella "a tutte le regioni affinché facciano fronte comune per chiedere l'adozione di criteri e regole severe in materia ambientale e sanitaria. La nostra esperienza ci ha dimostrato che il giusto equilibrio esiste ed è possibile raggiungerlo, specie se si lavora assieme''.
20 luglio 2013
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