Lombardia. A Lodi defibrillatori sulle volanti della polizia
E' la sperimentazione avviata dall'Azienda Ospedaliera di Lodi e dalla Questura locale. Maroni: "E' un compito che le forze dell'ordine prendono in carico pur non spettando loro e assumendosi così una responsabilità ulteriore a quelle che già hanno".
19 LUG - Defibrillatori sulle volanti e corsi di formazione per l'intervento per gli agenti delle forze dell'ordine per avere un soccorso ancora più tempestivo nel salvare l'infartuato. E' questa la sperimentazione che hanno deciso di avviare l'Azienda Ospedaliera di Lodi e la Questura locale. Un protocollo siglato questa mattina a Lodi, alla presenza di tutte le autorità istituzionali.
"Questo del primo soccorso agli infartuati è un compito che le forze dell'ordine prendono in carico pur non spettandogli e assumendosi così una responsabilità ulteriore a quelle che già hanno e per questo li voglio ringraziare di cuore". Lo ha affermato il presidente di Regione Lombardia,
Roberto Maroni, intervenuto a Lodi per la sottoscrizione del protocollo d'intesa del 'Progetto Cuore, Lodi e Vita' per la formazione degli operatori della polizia di Stato e la dotazione a bordo delle volanti di defibrillatori per un soccorso ancora più tempestivo alle vittime di arresto cardiaco.
"Questa iniziativa, la prima in Lombardia, deve essere d'esempio - ha proseguito Maroni - per tutte le nostre strutture territoriali, perché intervenire rapidamente quando c'è un infarto significa salvare vite umane, si tratta di un intervento fondamentale perché le statistiche dicono che se l'intervento non è tempestivo le possibilità di sopravvivenza della vittima si riducono appena al 2%. E spesso i primi a trovarsi davanti ad un infartato sono proprio gli agenti le forze dell'ordine. Per questo Regione Lombardia ha fortemente sostenuto questa iniziativa".
19 luglio 2013
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