Lazio. Idi: ancora non c'è l'accordo con Siemens
Senza l'intesa con il fornitore tedesco, il reparto di radiologia non può tornare a pieno regime. Il commissario straordinario, Massimo Spina, denuncia un "atteggiamento di chiusura nei nostri confronti. E a rimetterci sono i pazienti".
12 GIU - Ancora non si sblocca la situazione tra l’Idi e il fornitore tedesco Siemens. “Sono dispiaciuto per il loro atteggiamento – mastica amaro
Massimo Spina, commissario straordinario del Gruppo Idi Sanità – poiché rappresenta l’unico preoccupante ostacolo al consolidamento del gruppo. Abbiamo fatto la nostra offerta e ancora persiste l’atteggiamento di chiusura nei nostri confronti”.
Spina ricorda poi come tutti i fornitori “abbiano capito e con tutti abbiamo raggiunto un accordo. Soltanto da Siemens non abbiamo ottenuto risposte e non possiamo più permetterci di pensare a un’attività ospedaliera senza un servizio di radiologia”.
La questione diventa ancor più delicata se si considera che “dalla ripartenza della radiologia dipende anche la validità dell’accordo sindacale firmato pochi giorni fa con l’Anmirs per tutto il personale medico. Ognuno si assuma le proprie responsabilità e – conclude – mi preme soprattutto ricordare che i pazienti stanno aspettando”.
Un appello condiviso anche dal segretario nazionale dell’Anmirs,
Donato Menichella. “Senza una radiologia pienamente è impossibile recuperare quei livelli di produzione che garantirebbero il ritorno della piena occupazione. Ci auguriamo pertanto che la Siemens che si occupa della manutenzione dei macchinari trovi quanto prima un accordo con l'amministrazione, seguendo l'esempio di altri fornitori. Solo con la collaborazione di tutte le parti in causa - conclude - si puo' arrivare al rilancio completo dell'Idi".
12 giugno 2013
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