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Lazio. Al Grassi di Ostia situazione critica in Cardiologia per mancanza di personale


Mancano almeno 10 posti in Cardiologia e Utic. Il reparto può contare unicamente su 2 persone per dare assistenza a 16 pazienti. La denuncia di Lucio Di Camillo (Uil Fpl Asl Roma D). E la situzione potrebbe degenerare anche in altri reparti dove gli operatori lavorano fino a 17 ore consecutive.

18 APR - “All’ospedale Grassi di Ostia, in cardiologia, con 16 posti letto occupati, la presenza di 2 infermieri è assolutamente insufficiente vista la mole di lavoro. Ancor più grave la situazione in Utic, visto che in questa unità di terapia intensiva cardiologica ci sono 6-7 pazienti gravi, e 2 infermieri per turno sono assolutamente inadeguati per prestare un assistenza corretta  e attenta a questo tipo di malati”. Questa la denuncia del dirigente Uil Fpl Asl Roma D, Lucio Di Camillo, che ha ricordato come il decreto della Regione Lazio del 10/11/2010 n. 90 preveda la presenza di 3 Infermieri per turno.

“Detto ciò - ha spiegato il sindacalista - mancano circa 10 Infermieri all'appello solo per Cardiologia e Utic”. La stessa situazione è stata riscontrata da Di Camillo in altri reparti del Grassi, dove ogni giorno gli operatori eseguono fino a 17 ore di lavoro consecutive.
“Le nostre proposte ancora non sono state prese in considerazione, come per esempio il collocamento di buona parte dei 45 lavoratori dell'Inrca che ancora non sappiamo cosa stanno facendo sul territorio invece di essere in ospedale - ha sottolineato il dirigente Uil Fpl - tra questi anche molti con limitazioni/prescrizioni possono lavorare come terza unità Infermieristica, a meno di casi particolari non c'è nessuna legge che lo impedisca.  E poi attraverso la ricognitiva del personale si possono eliminare tutte le anomalie create in questi anni dall'errata gestione delle risorse umane, dove c'è stato per esempio un eccessivo spostamento di risorse giovani, a volte anche appena assunte sul territorio”.

“Noi della Uil Fpl - ha concluso Di Camillo - siamo pronti a confrontarci con queste idee a costo zero per l'azienda. Ma facciamo presto gli Infermieri non aspettano,l'errore è sempre in agguato, e a questo punto la responsabilità non sarà solamente dell'operatore ma anche di chi lo ha lasciato in queste condizioni”.
 

18 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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