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Toscana. Il diabete si impara a gestire anche al campo scuola


Anche quest'anno la Giunta ha destinato 140 mila euro per realizzare questo progetto. Imparare in vacanza, con l’aiuto di medici e psicologi, a gestire e superare i problemi connessi con la convivenza con questa patologia cronica.

22 MAR - Al campo scuola estivo per stare a contatto con la natura, fare sport e attività all’aria aperta. Ma anche per imparare, con l’aiuto di medici e psicologi, a gestire il diabete e superare i problemi connessi con la convivenza con una patologia cronica. Fin dal 2000 la Regione sostiene progetti di organizzazione di campi scuola per bambini e adolescenti con diabete, e anche per quest’anno una delibera approvata dalla giunta destina 140.000 a questo progetto. I campi scuola saranno gestiti nel corso dell’estate dal Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer, dalla Asl 6 di Livorno e dalla 9 di Grosseto.

“La Regione Toscana è molto sensibile a questo problema e vuole fare in modo che bambini e ragazzi diabetici abbiano una vita il più normale possibile – ha detto l’assessore al diritto alla Salute, Luigi Marroni – la Regione sostiene questo progetto, in cui crede molto, dal 2000. La realizzazione di questi campi è un passaggio fondamentale nel percorso educativo dei bambini e degli adolescenti con il diabete, perché li abitua ad un’autonomia terapeutica, fornisce loro le competenze per gestire il diabete anche in assenza dei familiari, favorisce il confronto con i coetanei, impegna i ragazzi in attività ricreative e sportive, dimostrando la loro compatibilità con il diabete, sviluppa in loro autostima e responsabilizzazione”.

I campi per i ragazzi più grandi (11-16 e 14-17 anni) sono rivolti ai soli ragazzi, con la partecipazione di 3-4 ragazzi di età superiore, che svolgono la funzione di “diabetico guida”, grazie alle esperienze già maturate nei precedenti campi scuola. I campi per i più piccoli sono rivolti ai gruppi familiari, e il bambino partecipa con entrambi i genitori. Ai campi sono presenti medici, infermieri, dietisti, psicologi, pediatri, preparatori atletici della facoltà di scienze motorie, personale dell’Associazione diabetici. I campi si svolgono in montagna, in agriturismo, in barca.

Il diabete dell’età evolutiva colpisce in Italia circa l’1 per mille della popolazione ed è pari a circa l’8% di tutti i casi di diabete. Ogni anno nella fascia di età tra 0 e 14 anni si verificano circa 8-10 nuovi casi ogni  100.000 bambini e circa 6-7 casi nella fascia di età giovanile tra i 15 e i 29 anni. Il trend in Toscana è in aumento, pari al 3,6% all’anno. Questa patologia a carattere sociale emergente può essere affrontata con la prevenzione primaria e secondaria, ma quando essa si è ormai evidenziata, diventano fondamentali l’autocontrollo e la capacità di gestione da parte del paziente.

Il campo scuola costituisce una serie di momenti di educazione e addestramento teorico-pratici all’autogestione della malattia organizzati in forma residenziale, in ambienti extraospedalieri, ai quali partecipano, in funzione di docenti, medici e infermieri qualificati, una dietista, una psicologa, un’esperta di animazione, alcuni diabetici “guida”, uno/due rappresentanti dell’associazione che collabora all’organizzazione del campo. La durata di un campo varia dai 7 ai 10 giorni e per tutto il periodo i ragazzi e i sanitari fanno vita comune. Le lezioni teoriche si alternano a esercitazioni pratiche. Ogni ragazzo è stimolato a compiere da solo i controlli e le terapie necessarie.
 

22 marzo 2013
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