Lazio. La protesta dei lavoratori dell’Idi: “Pagate i nostri stipendi arretrati e correnti”
Questa mattina circa 200 lavoratori dell’Idi, San Carlo e Villa Paola hanno protestato davanti la Cei dopo che la proprietà delle 3 strutture ha annunciato 400 esuberi, part-time verticale per tutti i dipendenti, taglio alle retribuzioni mensili e attivazione della cassa integrazione per 70 persone.
31 GEN - Prosegue la protesta dei lavoratori dell’Idi, da mesi ormai senza stipendio. Questa mattina circa 200 operatori dell’Istituto dermatologico, insieme ai colleghi del San Carlo e di Villa Paola hanno protestato davanti la Conferenza episcopale italiana. Il presidio è stato promosso da Cgil, Cisl, Uil e Ugl Roma e Lazio, in seguito alle decisioni prese dalla proprietà delle tre strutture: dichiarazione di 400 esuberi; decurtazione degli stipendi in percentuale al reddito; 4 giorni al mese a casa senza retribuzione per tutto il personale; cassa integrazione a zero ore per 50 infermieri e 20 amministrativi.
“Siamo stanchi di essere calpestati come cittadini e come lavoratori – recita il volantino di protesta – noi non abbiamo colpe, il nostro dovere lo abbiamo fatto lavorando, garantendo le cure e l’assistenza agli utenti che si rivolgono alle strutture, per questo continueremo a lottare”. Queste le richieste dei lavoratori: “Il pagamento degli stipendi arretrati e correnti, la difesa del posto di lavoro, il diritto ad un’assistenza di qualità e gratuita per tutti i cittadini”.
I dipendenti dell’Istituto, “respingendo queste ulteriori prepotenze”, hanno infine informato che “la protesta proseguirà”.
31 gennaio 2013
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