Lombardia. San Raffaele: scongiurati 244 licenziamenti
Siglata stamani l’intesa tra proprietà e sindacati che prevede una riduzione salariale media del 9%, il passaggio al contratto della sanità privata Aiop, la revisione di tutti gli accordi sindacali, un piano smaltimento ferie e l'armonizzazione dei diritti di maternità. L’accordo sarà sottoposto a referendum.
22 GEN - Sembra volgere, finalmente, alla conclusione la vicenda dei 244 possibili licenziamenti dei lavoratori dell'ospedale San Raffaele di Milano. E' stato firmato all'alba di oggi, presso il ministero del Lavoro e dopo quasi 24 ore di trattativa non stop, l'accordo tra sindacati e proprietà dell'ospedale San Raffaele di Milano che consente di evitare i 244 esuberi dei dipendenti del comparto.
"Si tratta di un'ipotesi di accordo che dovrà essere sottoposta a referendum entro questa settimana – spiega Angelo Mulé, coordinatore dell'Rsu - dall'assemblea dei lavoratori, e poi ratificata presso il Ministero entro il 31 gennaio". L'accordo prevede una riduzione salariale media del 9%, il passaggio al contratto della sanità privata Aiop da luglio, la revisione di tutti gli accordi sindacali, un piano smaltimento ferie e l'armonizzazione dei diritti di maternità.
Una decisione arrivata all'ultimo giorno utile previsto dalla legge 223 sulla procedura di licenziamento collettivo, dopo il fallimento lo scorso dicembre della fase sindacale di trattativa. Tuttavia i sindacati non sono troppo soddisfatti. ''Rispetto alla proposta che avevamo rifiutato a dicembre - spiega Angelo Mulè, coordinatore dell'Rsu - ci sono alcuni miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda l'armonizzazione delle norme salariali e sulla maternità nel passaggio al contratto della sanità privata''. Ma se gli si chiede se siano contenti, la risposta è: ''abbiamo firmato l'ipotesi di accordo per il bene dei lavoratori - conclude Mulè - Ora saranno i dipendenti, con il referendum, a giudicare ed esprimersi''. Più caustico invece Pierluigi Previtani, delegato Usb dell'Rsu. “Finché non c'è la ratifica dei lavoratori nell'assemblea – precisa – l'accordo non é concluso. Dovremo spiegare ai nostri colleghi come peggiorerà la loro vita con questa proposta dell'azienda, dal momento che, pur avendolo chiesto, non é stato messo per iscritto che ci sarà una moratoria sui licenziamenti e quindi non siamo sicuri neanche di questo”.
Soddisfazione invece é stata espressa dai politici lombardi. ''Siamo molto soddisfatti per l'accordo raggiunto per i lavoratori del San Raffaele. Se, come è auspicabile, l'ipotesi di accordo verrà confermata dal referendum tra i lavoratori, saranno evitati 244 licenziamenti'', commenta l'assessore alle Politiche per il Lavoro del comune di Milano, Cristina Tajani. Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, che però sottolinea come “tutto ciò - non cancella le gigantesche responsabilità di coloro che hanno lasciato che negli anni la scommessa del San Raffaele degenerasse''. Mario Melazzini, assessore regionale alla Sanità, plaude “al grande senso di responsabilità mostrato da entrambe le parti, sindacati e azienda, nell'aver raggiunto questa intesa, frutto di un confronto molto aspro e spigoloso, ma dove alla fine ha prevalso l'obiettivo comune della tutela dei posti di lavoro. Mi auguro che con il referendum dei lavoratori si arrivi al salvataggio definitivo dei posti di lavoro''.
L'ipotesi di licenziare i lavoratori (in origine dovevano essere 450, poi si é scesi a 244) era stata palesata dall'amministratore delegato, Nicola Bedin, ai primi di settembre, dopo l'aggravarsi del passivo dell'ospedale, a causa dei tagli imposti con la spending review e recepiti dalla legge regionale. In particolare la Regione ha decurtato di 17 milioni nel 2012 le risorse stanziate all'ospedale, tra taglio al budget dei ricoveri, dell'ambulatoriale, delle funzioni non tariffabili e del taglio alle risorse per gli Irccs. Complessivamente, nel 2011 la perdita é stata di 65 milioni, mentre sotto la gestione Rotelli, tra l'11 maggio e il 30 settembre 2012, é stata di 20,3 milioni di euro. Al 30 luglio le perdite ammontavano a 8,5 milioni di euro. Tuttavia, anche se il loro ammontare é cresciuto in questi mesi, é inferiore a quello registrato nel 2011 nello stesso periodo (maggio-settembre), in cui era stato di 35 milioni. Sui licenziamenti la parola spetta ora ai lavoratori, che entro la fine di questa settimana dovranno votare la proposta con un referendum.
Adele Lapertosa
22 gennaio 2013
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