Tariffe prestazioni sanitarie. Bertolaso: “Lombardia perde 1 miliardo di euro con tetti spesa uguali a tutti”
L'assessore: “Credo che quello che sia giusto per ogni Regione che è in una situazione di bilancio o comunque non in passivo, è che ognuno debba avere il diritto di usare il fondo sanitario nazionale per quella che è la quota parte regionale, secondo quelle che sono le priorità e le problematiche per la Regione”
26 NOV - “Sapete che è stato di recente approvato il nuovo prontuario, per quello che riguarda le tariffe delle prestazioni. Se fosse passato nella modalità in cui ci era stato presentato Regione Lombardia avrebbe perso solo per quello che riguarda l'anno prossimo quasi mezzo miliardo di euro. Se poi dovesse passare la norma che è ancora presente nel disegno di legge della manovra, sulla base del dispositivo attuale Regione Lombardia perderebbe altri 400 milioni di euro. Quasi 1 miliardo di euro solo perché si vogliono stabilire dei tetti massimi uguali per tutti, a quelle che sono le tariffe e le prestazioni sanitarie”. Così l'assessore al Welfare di Regione Lombardia
Guido Bertolaso, intervenendo al Milano Life Science Forum in corso oggi nella sede di Assolombarda.
“Mentre invece - continua Bertolaso - credo che quello che sia giusto per ogni Regione che è in una situazione di bilancio o comunque non in passivo, è che ognuno debba avere il diritto di usare il fondo sanitario nazionale per quella che è la quota parte regionale, secondo quelle che sono le priorità e le problematiche per la Regione. Se noi non siamo messi in grado di poter usare quelle che sono le risorse finanziarie, che non sono superiori a quelle che hanno a disposizione le altre regioni, credo che sarebbe difficile riuscire a garantire quel livello di qualità dell'assistenza, della ricerca e della formazione che viene garantito in questa Regione. In Italia può succedere di tutto ma quello che si può escludere a priori è che sia un assessore al Welfare romano di Roma che manda in declino quella che è la sanità di Regione Lombardia, questo non accadrà mai”, conclude.
26 novembre 2024
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