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Antibiotico resistenza. Arnas Civico Di Cristina Benfratelli in prima linea per contrastarla 


La resistenza agli antimicrobici è un problema urgente e globale che determina costi drammatici sia in termini di vite umane, che sul profilo economico a carico dei contesti organizzativi e sanitari e di tutto il sistema. Il Dg Walter Messina sottolinea la “necessità di un forte impegno di sensibilizzazione su queste tematiche ed una collaborazione sinergica di tutti: operatori sanitari, cittadini, istituzioni e organi di informazione”.

25 NOV - Il padiglione 1 dell’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo si illumina di blu in occasione della giornata conclusiva della Settimana Mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica “(World AMR Awareness Week) 2024 - che si celebra tra il 18 e il 24 novembre - ed in linea con l’iniziativa “Go Blue for AMR” promossa dall’Organizzazione Mondiale Sanità, che invita ad usare il blu come colore dei propri profili social o per l’illuminazione di edifici e infrastrutture.

L’AMR (antimicrobico resistenza) è una minaccia per la salute pubblica a livello globale. La gestione delle infezioni ospedaliere (ICA) da germi multiresistenti oltre che un problema clinico, determina un poderoso rialzo per i costi gestionali delle degenza, costo dei farmaci e conseguenze medico-legali. I germi antibiotico resistenti cd. superbug sono batteri dotati di un patrimonio genetico in grado di renderli resistenti nello stesso momento a molte (talora persino tutte le classi di antibiotici attualmente esistenti). In Italia non si arresta il trend del consumo smodato e inappropriato di antibiotici che favorisce il proliferare di batteri resistenti alle cure. Secondo le stime nel 2050 l’antibiotico-resistenza (AMR) rischia di diventare la prima causa di morte. In Europa si verificano ogni anno più di 670.000 infezioni da germi antibiotico-resistenti. Questi ultimi, secondo l’ultimo rapporto di sorveglianza dell’ECDC europeo, presentato lo scorso 18 novembre, in occasione della giornata europea per la lotta all’antibiotico resistenza, causano oltre 35 mila decessi, di cui quasi un terzo in Italia. I super batteri sono responsabili di un significativo assorbimento di risorse (sanitarie e non). È importante, quindi, che i cittadini comprendano i rischi connessi all’uso inappropriato di antibiotici e quanto possa essere controproducente una terapia fai-da-te.

Gli antibiotici sono una delle più importanti scoperte per l’umanità, poiché hanno permesso di curare malattie gravi e letali (come la tubercolosi, le polmoniti pneumococciche, le infezioni delle ferite chirurgiche, etc.) e hanno contribuito a migliorare in modo significativo la salute della popolazione, la qualità della vita.

Ciò nondimeno, è proprio l’inappropriato consumo di antibiotici a selezionare microorganismi in grado di resistere a tali farmaci, ecco perché essi vanno utilizzati solo quando strettamente necessario e sempre sotto controllo medico, per prevenire il rischio di infezioni resistenti, ovvero favorire i cd. superbug (batteri multiresistenti) che sono più difficili da trattare. Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (ABR) è, infatti, determinato dal fatto che i microbi hanno la capacità di modificare il proprio corredo genetico per poter sopravvivere. Ciò significa che un determinato antibiotico, precedentemente efficace nei confronti di un batterio, può perdere nel tempo la capacità di uccidere quel microrganismo. Oggi, in Europa: 1/3 delle infezioni è causato da batteri resistenti agli antibiotici; il 75% delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è rappresentato da infezioni correlate all’assistenza (ICA).

L’ARNAS “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo vuole così testimoniare il proprio contributo alla lotta all’AMR e ribadire l’importanza sull’uso consapevole degli antibiotici per la salute pubblica.

“La resistenza agli antimicrobici è un problema urgente e globale – afferma in una nota Walter Messina direttore generale dell’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo, che determina costi drammatici sia in termini di vite umane, che sul profilo economico a carico dei contesti organizzativi e sanitari e di tutto il sistema. Profili che se assommati ai risarcimenti inerenti i contenziosi per le responsabilità delle strutture sanitarie nel caso di mancata adozione, o attuazione di protocolli organizzativi di contrasto alle ICA, tema connesso all’AMR, rilevano la necessità di un forte impegno di sensibilizzazione su queste tematiche ed una collaborazione sinergica di tutti: operatori sanitari, cittadini, istituzioni e organi di informazione”.

“L’impegno dell’ARNAS Civico - spiega Domenico Cipolla direttore sanitario - per la lotta all’antibiotico-resistenza si concretizza in azioni quotidiane: dalla formazione continua del personale sanitario, peraltro tra le direttrici principali del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025, all’adozione di protocolli per l’uso appropriato degli antibiotici ed il contrasto alle ICA ( infezioni correlate all’assistenza), nonché per quelli dedicati alla gestione del rischio clinico in sanità (clinical risk management), ovvero l’insieme di varie azioni finalizzate al miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie ed a garantire la sicurezza dei pazienti”.

Chiara Iaria, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive del P.O. Civico dichiara: “ Gli specialisti in Malattie Infettive, sono in prima linea nel fronteggiare l’aumento di infezioni resistenti agli antibiotici. È fondamentale continuare a investire nella ricerca, implementare terapie mirate e sensibilizzare i pazienti sull’importanza di seguire le prescrizioni mediche, evitando automedicazioni dannose”.

La prof.ssa Claudia Colomba, direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive Pediatriche sottolinea l’importanza di garantire cure appropriate anche nella popolazione pediatrica, evitando l’uso non necessario di antibiotici, oltre alla necessità di sensibilizzare le famiglie sul punto per costruire una cultura sanitaria responsabile.

Le politiche di igiene pubblica evidenziano come il fenomeno dell’ABR (antibiotico resistenza) debba essere considerato dal punto di vista sia della salute umana, sia della salute e del benessere degli animali, nonché della sicurezza degli alimenti e della salubrità dell’ambiente, tutti aspetti strettamente interconnessi.

Già la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea (2023/C 220/01) sul potenziamento delle azioni dell’UE per combattere la resistenza antimicrobica indica la necessità di un approccio One Health, ovvero uno sforzo congiunto di più discipline professionali (medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca e comunicazione, economia e altre) che operano, a livello locale, nazionale e globale, per raggiungere i tre obiettivi prioritari: prevenire e ridurre le infezioni, soprattutto quelle correlate all’assistenza sanitaria; promuovere e garantire un uso prudente degli antimicrobici; ridurre al minimo l’incidenza e la diffusione dell’antibiotico-resistenza e i rischi per la salute umana e animale ad essa correlati.

25 novembre 2024
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