A breve scadrà il termine dell'anno di proroga concesso agli operatori sanitari per completare il loro fabbisogno formativo ECM relativo al triennio 2020-2022. Si tratta dell’ultima proroga, così come ribadito di recente dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e come confermato da una delle quattro delibere approvate pochi giorni fa dalla Commissione nazionale ECM. Quest’ultima ribadisce che l’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2020-2022 è consentita tassativamente fino al 31 dicembre 2023, mentre c’è tempo fino al 30 giugno 2024 per spostare i crediti ai fini della certificazione. Anche chi non è in regola con i trienni 2014-2016 e 2017-2019 può regolarizzare la propria posizione.
Altro punto molto importante è l’imminente approvazione dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria, che daranno piena attuazione alla norma che lega l’assolvimento dell’obbligo ECM nella misura del 70% dei crediti raccolti all’efficacia della copertura assicurativa. I professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-2025 non potranno insomma accedere alla copertura assicurativa e quindi si troveranno scoperti dalla protezione in caso di contenzioso a loro carico.
“Il medico è tenuto eticamente al continuo aggiornamento – spiega Luisa Regimenti, presidente nazionale dell’Associazione medicina legale contemporanea, nonché assessore al personale, polizia locale, sicurezza urbana ed enti locali della Regione Lazio –. Non è solo il problema della sanzione assicurativa: il medico sa che tra i suoi doveri c'è anche quello di aggiornarsi”.
In qualità di europarlamentare, Luisa Regimenti ha potuto vedere con i propri occhi come viene fatta la formazione al di fuori dei nostri confini: “Accedere oggi all’aggiornamento è diventato più facile. A livello europeo, l'aggiornamento viene fatto secondo i migliori mezzi di digitalizzazione. Informatizzazione, medicina digitale e Metaverso sono sistemi che possono aumentare l'interesse dei medici e il loro livello di preparazione”.
La linea europea, già recepita nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, è fotografata anche dalla recente delibera della Commissione ECM sui temi di interesse nazionale per il triennio 2023-25. Le tematiche di maggiore interesse e da completare in maniera tempestiva, infatti, riguarderanno: il DM 77 sull’assistenza territoriale, le infezioni ospedaliere (ICA), il piano strategico PanFlu 21-23 per prevenire le pandemie influenzali e, appunto, la sanità digitale.
Con questi nuovi mezzi, ribadisce la Regimenti: “Non solo è doveroso, ma è anche auspicabile che tutte le professioni sanitarie si aggiornino attraverso i migliori sistemi di informazione e didattici dei quali oggi disponiamo”.
Arnaldo Iodice