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Pon Gov Cronicità. Rafforzamento dell’assistenza domiciliare integrata con il supporto dell’ICT

di Silvia Vainieri, Emanuela Tagliente, Mariangela Contenti, Emilio Chiarolla

Il progetto Pon Gov Cronicità è risultato essere il substrato facilitatore, se non il precursore, dell’intero percorso di potenziamento dell’ADI, anticipando diverse tematiche, riprese sia dal DM n. 77/22, per la definizione degli standard organizzativi dei servizi territoriali, sia dal DM del 29 aprile 2022 che delinea le linee guida organizzative contenenti il modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare

16 GIU -

L’assistenza domiciliare rappresenta uno dei pilastri delle cure per i pazienti con cronicità poiché consente loro di continuare a vivere nella propria abitazione, circondati da ricordi e affetti, ma al contempo assistiti dal personale sanitario e sociosanitario. Come noto, la diffusione di patologie croniche è sempre più in crescita e sta richiedendo sempre più risorse in termini assistenziali e organizzativi. A ciò si aggiunge anche la richiesta di un’integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali, tramutandoli in servizi residenziali e territoriali, che fino ad ora non sono stati sufficientemente coordinati e diffusi in maniera uniforme nel nostro Paese.

Le patologie cronico-degenerative sono più frequenti nelle fasce di età più adulte: già nella classe 55-59 anni ne soffre il 51%e tra le persone ultra-settantaquattrenni la quota raggiunge l’85,1% (ISTAT 2022). Tuttavia, anche tra i minori e tra i giovani sono sempre più diffuse gravi patologie croniche e/o handicap che condizionano la vita ai pazienti stessi ma anche alle loro famiglie. In questo contesto, l’assistenza domiciliare integrata (ADI) rappresenta l’anello fondamentale di cura sia nei confronti del paziente anziano fragile e con comorbidità sia nei confronti della popolazione pediatrica e di conseguenza delle loro famiglie.

La possibilità di assicurare l’assistenza in ADI in maniera più capillare e organizzata è uno dei target della Missione 6 Componente 1 (M6C1) dell’Investimento 1.2 – Casa come primo luogo di cura e telemedicina all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari per le Regioni (AGENAS), quale tramite e organo tecnico del Ministero della Salute, è impegnata ad attuare gli interventi relativi alla M6C1 Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.

Il progetto Pon Gov Cronicità 2018-2023 – Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT (Information and Communication Technology), gestito dalla Direzione generale della programmazione sanitaria DGPROG del ministero della Salute, che promuove l’attuazione delle diverse linee di intervento con il coordinamento tecnico scientifico di AGENAS, è risultato essere il substrato facilitatore, se non il precursore, dell’intero percorso di potenziamento dell’ADI, anticipando diverse tematiche, riprese sia dal DM n. 77/22, per la definizione degli standard organizzativi dei servizi territoriali, sia dal DM del 29 aprile 2022 che delinea le linee guida organizzative contenenti il modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare. Infatti, elemento chiave del progetto PonGov Cronicità è la valorizzazione di esperienze e modelli territoriali, soprattutto in termini tecnologici e organizzativi, con la finalità di offrire modelli per la presa in carico e la cura delle cronicità in modo innovativo. Uno degli elementi chiave rilevato è l’adozione di un approccio multistakeholder, facilitato dalle nuove infrastrutture e servizi di ICT, che va a confermare la complessità e le specificità tecnico-scientifiche richieste nell’intervento. Dunque, il PonGov Cronicità va a promuovere la ricognizione e la diffusione delle più importanti esperienze sul settore della cronicità che combinano innovazione e tecnologia, utili a reingegnerizzare e riorganizzare i processi e i servizi, mettendo a fattor comune elementi indispensabili a loro volta condivisibili e trasferibili tra i diversi contesti territoriali.

La riorganizzazione dei servizi territoriali, ed in particolare quelli che riguardano l’ADI, puntano proprio ad una riorganizzazione della rete di assistenza territoriale avvalendosi dell’uso di tecnologie come supporto al processo di presa in carico e cura dei pazienti. Già nel Piano Nazionale della Cronicità (PNC) del 2016 viene ampiamente delineata l’esigenza di potenziare l’ADI per condizioni di fragilità e difficoltà sociale individuando ad esempio la telemedicina come strumento di supporto alle cure domiciliari. È con le linee guida contenenti il “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare” (DM 29/22) che finalmente si definisce in maniera puntuale il modello organizzativo per la realizzazione di questi servizi di ICT nel setting domiciliare. La logica è quella di supportare i processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi. Ad esempio, si incoraggia l’attivazione di sistemi digitali per favorire i virtual team, ovvero il confronto a distanza tra i professionisti per la definizione del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI), come anche si parla dell’utilizzo di software per supportare l’attività di valutazione multidimensionale (UVM) al fine di definire le risorse necessarie per la cura dei pazienti a domicilio ed ancora l’integrazione con le cartelle socioassistenziali.

In questo nuovo approccio di cure integrate, il DM 77/22 richiede l’adozione di infrastrutture tecnologiche ed informatiche integrate e interoperabili sia con i sistemi dell’ecosistema di sanità digitale nazionali (es. NSIS, ANA, TS, PAGOPA, SPID, etc.) sia con quelli regionali (es. FSE, CUP, etc.) nonché con le soluzioni di telemedicina. Per quanto riguarda queste ultime, le nuove linee guida operative indicano diverse use case in cui, per ciascun servizio di telemedicina (es. televisita, telemonitoraggio, etc.), si incrociano le attività di ciascun attore (es. MMG, equipe di cure domiciliari, COT, Centro Servizi, etc.).

Dunque, il mantenimento del paziente al proprio domicilio, ove possibile, non solo può migliorare la qualità di vita e delle cure degli assistiti attraverso il mantenimento del suo abituale ambiente di vita e delle sue relazioni significative, ma garantisce anche una maggiore sicurezza dell’assistenza, monitoraggio più frequente e costante dei pazienti e riduzione di ricoveri inappropriati con conseguente diminuzione dell’esposizione a fattori di rischio infettivo. In aggiunta, l’attuazione di efficienti modelli integrati di cura permette il trattamento di più condizioni croniche, che raramente si presentano singolarmente, attraverso servizi più integrati e completi. A garantire appropriatezza, efficacia e migliore organizzazione delle cure in questo modello di assistenza, specie appunto per i pazienti con cronicità, entrano in gioco gli strumenti innovativi basati sull’ICT che consentono inoltre un’adeguata attività di controllo, monitoraggio e rendicontazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e dei relativi costi.

La digitalizzazione dell’assistenza sanitaria è ciò che oggi fa davvero la differenza rispetto al passato. Il coordinamento delle cure integrate con l’uso informatico e telematico dei percorsi assistenziali per la cronicità, cuore del progetto PonGov Cronicità, ha dato luce alla sperimentazione di nuove modalità di cura in grado di stimolare un approccio multistakeholder e di coinvolgere maggiormente i pazienti con strumenti innovativi.

A cura di, Silvia Vainieri, Emanuela Tagliente, Mariangela Contenti, Emilio Chiarolla




16 giugno 2023
© Riproduzione riservata

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