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L’endometriosi si spiega in classe. La regione lancia un progetto per le scuole


“Alle giovani verranno offerte diverse informazioni – sottolinea l’assessore alla salute Lanzarin -. Si parte dall’impatto di alcune malattie sulla fertilità e azioni possibili per prevenirle o trattarle tempestivamente. Oltre all'endometriosi si parlerà anche di altre patologie frequenti (malattie della tiroide, diabete, infezioni apparato genitale).

28 MAR - La lotta all’endometriosi entra in classe: il fine è quello di sensibilizzare le ragazze nei confronti di una patologia tanto subdola quanto grave. È una tra le azioni della Regione del Veneto a sostegno della salute della donna cmunicata oggi dalla Giunta.

“A partire dal prossimo anno scolastico, la Regione del Veneto intende diffondere all’interno della rete delle Scuole che promuovono salute per le scuole secondarie di secondo grado un approfondimento specifico su questa tematica legato al modulo sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, trattato con la metodologia della Peer Education, già attivo da quindici anni. Verranno attuate anche delle azioni di formazione per gli insegnanti sulla salute riproduttiva che potranno essere inserite nelle attività didattiche, ad integrazione degli interventi dei peer educator”, annuncia l’assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin a chiusura del mese sulla sensibilizzazione nei confronti dell’endometriosi.

Molte le iniziative che le Ulss in marzo hanno offerto alla popolazione per accendere un riflettore su questa patologia femminile. L’endometriosi è una malattia dolorosa, cronica e potenzialmente invalidante, dal punto di vista fisico e psichico. Diagnosticare precocemente questa patologia permette di accedere il prima possibile ai diversi trattamenti disponibili, di fondamentale importanza perché possono migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità. Conoscere questa malattia e parlarne diventa essenziale per combatterla, sensibilizzando su sintomi a cui è bene prestare attenzione, parlandone con il proprio medico senza timore o vergogna.

“Alle giovani verranno offerte diverse informazioni – sottolinea l’assessore Lanzarin -. Si parte dall’impatto di alcune malattie sulla fertilità e azioni possibili per prevenirle o trattarle tempestivamente. Oltre all'endometriosi si parlerà anche di altre patologie frequenti (malattie della tiroide, diabete, infezioni apparato genitale). Un forte accento verrà posto sul ruolo positivo degli stili di vita sani: alimentazione varia ed equilibrata, attività fisica/controllo del peso, non fumare, non esporsi a fumo passivo, astensione/uso moderato di alcolici e loro completa eliminazione dal momento in cui si cerca una gravidanza, non usare sostanze stupefacenti o dopanti di nessun tipo. Non ultima, l’importanza della iodoprofilassi in età fertile, gravidanza e allattamento; consumo di latte vaccino a tutte le età e assunzione di acido folico nel preconcezionale per la donna”.

I moduli prevedono poi un attento focus su come evitare i rischi ambientali in particolare sostanze chimiche pericolose durante le attività della vita quotidiana (es. prodotti per lavori domestici, hobbistica e giardinaggio come pesticidi) e sulla salute riproduttiva maschile. Non sarà preso in considerazione, infatti, solo il pubblico femminile. Anche i maschi saranno sensibilizzati nell’eseguire visita medica per escludere varicocele o altre alterazioni dell’apparato genitale, ridurre al minimo l'uso di indumenti intimi e pantaloni stretti che possono aumentare la temperatura dei testicoli, oltre alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili in generale.

La modalità d’intervento prevede di fornire materiale informativo sui temi sopra esposti per la formazione dei Peer che saranno formati, assieme ai docenti, dall’operatore sanitario. Poi saranno i giovani Peer a fare gli interventi in classe, rivolti ai loro compagni delle classi prime, seconde e terze

“Nella nostra Regione, la ‘Peer Education’ è un importante strumento di prevenzione e di contrasto all’HIV e alle malattie sessualmente trasmissibili, programma finalizzato a promuovere corretti stili di vita in modo da contrastare i fattori di rischio per l’HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili, attraverso la trasmissione di conoscenze e di esperienze – prosegue l’Assessore -. Da vent'anni la Regione del Veneto lavora con la Peer Education per parlare di benessere ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado. La forza del suo intervento risiede nella capacità relazionale, empatica e di coinvolgimento. Dal 2003 al 2022 sono circa 90.000 studenti coinvolti dalle attività in classe realizzate dai Peer, sono circa 10.000 i Peer formati”.

"La nostra è una Regione molto attenta alle politiche sanitarie che riguardano la donna – conclude Lanzarin -. Ricordo, tra le tante, i percorsi mamma-bambino che partono dal momento del concepimento e l'accompagnano fino ai primi anni di vita del piccolo. O gli screening per il tumore al seno e alla cervice uterina. Sono solo alcune delle prese in carico che, assieme a quelle in ambito sociale, come i Centri antiviolenza e gli sportelli d'ascolto, accompagnano la donna nei suoi diversi percorsi e fasi della vita”.

28 marzo 2023
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