In Sardegna approvata la proroga delle Usca fino a fine anno
di Elisabetta Caredda
Sei milioni di euro la spesa autorizzata per la continuazione del servizio. Cabras: “Scelta che giova soprattutto ai numerosi pazienti fragili che spesso abitano in zone già disagiate”. Cocco: “Il voto unanime rappresenta una assunzione di responsabilità da parte di tutto il Consiglio”. Ganau: “Nieddu ora intervenga con le direttive alle aziende perché ai professionisti dal 1° luglio sia assicurata la continuazione della loro attività”. Cuccu: “I cittadini hanno diritto di avere una certezza sulla salute”
01 LUG - Buone notizie per i professionisti medici e sanitari delle Usca in Sardegna che oggi si sarebbero visti scadere il contratto. L’
approfondimento di
Quotidiano Sanità sulla proposta alla proroga che ha raccolto, sollevandolo, l’appello del medico specializzando infettivologo
Francesco Cabras, ha fatto eco dalla Commissione Sanità al Consiglio regionale. Con un emendamento unitario condiviso in Commissione e proposto per la legge di assestamento di bilancio 2022 discussa nella seduta pomeridiana di ieri, l’Assemblea legislativa, altresì unanime, ha approvato anche la proroga delle Usca al 31 dicembre 2022 autorizzando la spesa di sei milioni di euro.
“Che dire! - esordisce con gioia lo specializzando
Francesco Cabras al nostro giornale -. Siamo molto soddisfatti per la sensibilità dimostrata in questo caso da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale. Da parte nostra continueremo a svolgere il nostro compito con l’impegno e la dedizione di sempre. Infine vorrei sottolineare che questa scelta giova soprattutto ai numerosi pazienti fragili con bisogni particolari e che spesso abitano in zone già disagiate con carenze di servizi importanti, e che si sarebbero trovate completamente abbandonate in caso di positività o peggio di malattia da Covid vera e propria. Pensando a loro e all’opportunità dataci di continuare a prestar a queste persone l’adeguata assistenza sanitaria di cui necessitano, ringrazio ancora tutta l’Aula per la fiducia in noi riposta”.
“La proroga era un atto dovuto!”, commenta soddisfatto il vice presidente della commissione Salute
Daniele Cocco (Liberi e Uguali Sardigna-Art.1 – Demos – Possibile), dopo averci già anticipato, con i colleghi del parlamentino
Gianfranco Ganau (Capogruppo Pd) e
Carla Cuccu (Idea Sardegna), di portare il proprio sostegno, tentando il possibile, affinché le Usca potessero continuare il servizio.
“Non ci sono state difficoltà a proporre unitariamente una proposta di proroga - prosegue Cocco - che in un momento come questo rappresenta una assunzione di responsabilità da parte di tutto il Consiglio regionale che secondo me poteva essere proposto già prima dalla Giunta, come abbiamo appreso è stato fatto in altre Regioni”.
“Abbiamo approvato ieri – sottolinea il capogruppo
Gianfranco Ganau - una legge che garantisce la continuità del servizio per 1643 persone, oltre che per 60 addetti e più alle Usca. E’ un risultato importante, che pone rimedio ad una carenza dell’assessorato regionale: l’ultimo giorno utile prima della scadenza dei contratti. Per cui almeno ora l’assessore Nieddu intervenga subito nelle direttive a riguardo sui direttori generali delle aziende sanitarie, perché questi professionisti dal 1° luglio devono aver assicurata la continuazione della loro attività. E’ corretto aver rinnovato anche le Usca perchè l’emergenza Covid non è affatto finita, tanto è vero che crescono contagi e ricoveri ed i dati ufficiali sono sottostimati per i tamponi auto-somministrati”.
Stessa presa di posizione della segretaria di commissione
Carla Cuccu che facendo seguito all’impegno già dichiarato a Quotidiano Sanità precedentemente, ha presentato successivamente una interrogazione mirata alla richiesta di proroga e soddisfatta del risultato unanime consolidato, commenta: “In Commissione Sanità sino ancora a ieri mattina, ho ribadito che noi come Commissione Sanità, in una emergenza pandemica che si è innescata in una emergenza sanitaria causata dalla cronica carenza di organico di cui paghiamo lo scotto tutti i giorni, ci dovevamo spogliare della nostra appartenenza politica per fare quindi discorsi di buon senso, per dare risposte nella quotidianità, che fossero concrete per tutti i cittadini che stavano aspettando veramente che la situazione sanitaria potesse nuovamente essere per loro una garanzia. Ho ribadito come i cittadini sono spaventati dal fatto che le liste di attesa sono lunghissime, che sono state chiuse diverse strutture sanitarie ospedaliere, e che quindi hanno invece necessità di avere una certezza del diritto alla salute, così come la costituzione chiede che venga garantito”.
Elisabetta Caredda
01 luglio 2022
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Regioni e Asl