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Massimali più alti per i mmg in formazione. Smi: “Idea nata ai tavoli nello stato di agitazione”

di Endrius Salvalaggio

Il sindacato svela i precedenti dell’emendamento che ha creato un polverone in consiglio regionale. “Lo abbiamo proposto al tavolo di confronto di gennaio sullo stato di agitazione per la carenza di medici di famiglia. Un'idea che nasce dalla constatazione che un medico ha fino a 1500 assistiti e il limite di 650 per i mmg in formazione rischia ogni volta di lasciare senza medico 850 pazienti”. Lo Smi conferma la sua idea ma aggiunge: “Nessun medico sarà lasciato allo sbaraglio e non retribuito”

16 MAG - Sono iniziate le audizioni in V Commissione Salute per un confronto politico–sindacale sull’emendamento della Regione che propone di alzare il massimale dei cittadini in carico ai medici assegnatari di incarichi temporanei che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale. Un emendamento che ha scatenato aspre critiche da parte dell’Opposizione e di alcuni sindacati ma che oggi lo Smi rivela essere nato da un’idea proposta a gennaio ai tavoli di confronto in occasione dello stato di agitazione sulla carenza di medici di famiglia in regione. 

“Successivamente, a febbraio – ricorda Liliana Lora, segretario regionale Veneto del Sindacato Medici Italiani (Smi) – entrammo in stato di agitazione con delle giornate programmate di sciopero informatico e dopo le prime battute fra sindacato e il Direttore alla Sanità Luciano Flor, in Regione Veneto si aprì un tavolo dove si cominciò ad affrontare problemi e possibili soluzioni sul tema della carenza dei medici di medicina generale, anche alla luce della proposta regionale dell’innalzamento sui massimali da 1500 a 1800 assistiti alla quale molti medici non aderirono per via del carico di lavoro che avrebbe comportato”.

Alla luce, degli avvenimenti, Lora ci tiene a chiarire che la proposta dell’assessore alla Salute Manuela Lanzarin sull’innalzamento dei massimali è stata una proposta di Snami-Smi al tavolo aperto in quell’occasione. “E questa nostra proposta - chiarisce - nasceva dal fatto che adesso come adesso, con la carenza di medici che c’è, i medici in corso di formazione, nominati come sostituti che ricevono l’incarico temporaneo, non possono avere più di 650 a fronte di quelli previsti da u nmmg, che possono essere fino a 1.500. Ad oggi, quindi, ogni volta che si passa da un medico a un sostituto a incarico temporaneo, 850 pazienti rischiano di trovarsi senza medico”.

“La nostra proposta - ribadisce Lora - rimane quella di innalzare il numero, per i medici ad incarico temporaneo ed in formazione fin dal primo anno ad un massimo di 1000 assistiti per il primo anno di formazione e 1200 per gli anni successivi. Chiediamo che siano aumentati anche i tutor per i medici in formazione modificando l'attuale normativa che prevede che chi si vuole candidare a tutor debba avere 10 anni di convenzione in modo da averne tanti quanti sono necessari per la formazione. Per quanto riguarda la tutela dei medici in formazione lo discuteremo nei tavoli tecnici tutti assieme. Una cosa è certa, nessun medico sarà lasciato solo o lasciato allo sbaraglio e men che mai non sarà retribuito”, conclude il segretario regionale dello Smi. 

Endrius Salvalaggio

16 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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