Lombardia. Approvata la nuova riforma sanitaria. La soddisfazione di Fontana e Moratti. Ma l’opposizone vota contro. I punti cardine della legge
Via libera con 48 voti a favore e 26 contrari. L’Opposizione rimarca come non vi sia stata, da parte della maggioranza, “alcuna volontà seria di confrontarsi e di valutare le proposte, appiattendosi sul testo e le indicazioni della Giunta regionale”. Ma Fontana parla di un “risultato, frutto di grande ascolto e larga condivisione”. Moratti: “Ringrazio tutti coloro che hanno dato un contributo forte per raggiungere obiettivo”. IL TESTO e LA RIFORMA IN SINTESI
30 NOV - Via libera con 48 voti a favore e 26 contrari (la maggioranza era 38) alla nuova riforma della sanità lombarda. Il provvedimento è stato approvato dall’Aula del Consiglio regionale alle ore 17.21 e modifica la legge n°33 del 2009. “Potenziare il servizio sanitario regionale in particolare per la medicina territoriale, la prevenzione e l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI); precisare le competenze dei diversi soggetti interessati (ATS, ASST, Assessorato e Direzione generale), istituire Distretti, Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali. Consentire nuove assunzioni di personale medico e infermieristico con l’introduzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia. Sono questi i principali obiettivi della legge” ha sottolineato nel suo intervento conclusivo il relatore e presidente della Commissione Sanità
Emanuele Monti.
La legge, entrata in Aula il 10 novembre come progetto di legge n°187 “Modifiche al Testo unico delle leggi regionali di sanità”, è composta da 35 articoli. All’approvazione finale si è giunti dopo 16 giorni di lavori che hanno tenuto impegnata l’Aula per 116 ore: diverse le sedute notturne, per la prima volta negli oltre 50 anni di storia della Regione anche una seduta domenicale. Nelle giornate di ieri e oggi le votazioni dei 942 emendamenti e dei 929 ordini del giorno ritenuti ammissibili e che hanno passato il vaglio degli uffici.
“Con l’approvazione di questa legge confermiamo il sacrosanto principio della libera e consapevole scelta dei cittadini nell’accesso alle strutture sanitarie e sociosanitarie - ha sottolineato il Presidente del Consiglio
Alessandro Fermi-. Il percorso di diagnosi, cura e presa in carico può avvenire tra soggetti pubblici e privati che operano all’interno del sistema sociosanitario lombardo ed è accessibile a chiunque indipendentemente dalla rispettiva situazione sociale ed economica. Una presa in carico del singolo paziente -ha concluso Fermi- che, grazie alle declinazioni locali dei nuovi presidi sociosanitari territoriali, potrà avvenire in maniera più efficace ed efficiente”.
“I rappresentanti dei gruppi di minoranza - riferisce una nota di fine seduta del Consiglio - hanno rimarcato come, al netto delle contrarietà su molti dei singoli punti della riforma, da parte della maggioranza non ci sia stata nessuna volontà seria di confrontarsi e di valutare le loro proposte, appiattendosi sul testo e le indicazioni della Giunta regionale”.
Soddisfazione è stata espressa dalla vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia,
Letizia Moratti, e dal presidente della Regione,
Attilio Fontana.
“Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, che a vario titolo hanno dato un contributo forte e importante per raggiungere questo importante traguardo. Ancora una volta ribadisco che abbiamo un solo obiettivo, migliorare la nostra sanità”, dichiara
Letizia Moratti in una nota.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto al presidente del Consiglio Alessandro Fermi, al presidente della Commissione Terza e relatore del provvedimento Emanuele Monti e al governatore Attilio Fontana “che non mi ha mai fatto mancare fiducia e sostegno, all'interno di un confronto proficuo e costruttivo".
“Un lungo percorso - ha detto Letizia Moratti - che ho seguito con grande attenzione, sia nella fase preparatoria, con l'ascolto degli stakeholder e con le sedute della Terza Commissione, sia nel dibattito di questi giorni in Aula. Durante tutti questi passaggi ho potuto cogliere riflessioni approfondimenti e suggerimenti che terrò sempre ben presenti per dar seguito alle differenti indicazioni e perché nulla vada disperso".
Guardando ai contributi giunti dall'Aula consiliare, la vicepresidente Moratti ha voluto ricordare come dal dibattito "esca rafforzato il ruolo dei sindaci, anche attraverso le proprie sedi di rappresentanza" e "grazie alla possibilità di esprimere pareri sugli atti programmatori".
"Così come - ha aggiunto Letizia Moratti - è importante sottolineare con quanta attenzione i consiglieri hanno evidenziato e affermato l'importantissimo ruolo del Terzo settore, delle Associazioni dei Pazienti e dei Consultori che dovranno avere ancora più spazio".
La vicepresidente ha, infine, accolto con grande favore le sottolineature destinate all'implementazione della telemedicina e a ogni forma di azione che preveda accessi più facili per la disabilità.
Da parte del presidente Attilio Fontana “grande soddisfazione” per “l'approvazione della legge del servizio sanitario lombardo, frutto di un grande ascolto e larga condivisione".
"La pandemia - ha detto il presidente in una nota - ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la 'Legge 23' aveva evidenziato e provato ad attuare, ma che a causa della carenza di risorse statali si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla 'cura' al 'prendersi cura'".
"Con gli stanziamenti del PNRR, poi - ha proseguito - è stato finalmente possibile il cambio di passo e la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l'offerta sanitaria e soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini".
"Questi ultimi due anni - ha aggiunto Fontana - hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento".
"Voglio ringraziare innanzitutto la maggioranza per la compattezza dimostrata con il voto di oggi - ha concluso Fontana - e anche tutti gli attori che ruotano attorno al sistema sanitario e che hanno dato il proprio contributo: a partire da Anci, Upl, Cal, dai medici di medicina generale, dai rappresentanti delle strutture sanitarie pubbliche e private, le associazioni dei pazienti. Un ringraziamento particolare per il lavoro svolto dalla Commissione sanità, al relatore Emanuele Monti e, naturalmente, alla vicepresidente Letizia Moratti".
30 novembre 2021
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