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Lombardia. Formigoni: “Non è vero che abbiamo i ticket più alti”


Il governatore nella conferenza stampa dopo la Giunta di ieri ha sottolineato che i lombardi arrivano a risparmiare su tutte le ricette fino a 36 euro di valore, che costituiscono "il 63% delle prestazioni totali. Ciò significa che due prestazioni su tre costano meno".  

19 LUG - "Non è vero, come continua a sostenere qualcuno, che in Lombardia si pagano i ticket sanitari più alti d'Italia. Al contrario, grazie al nostro metodo di calcolo, ci sono risparmi per i cittadini su tutte le ricette fino a 36 euro di valore, che costituiscono il 63% delle prestazioni totali. Ciò significa che due prestazioni su tre costano meno". È quanto ha chiarito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, rispondendo ad alcune domande a margine della conferenza stampa dopo Giunta di ieri.

“Grazie al nostro metodo - ha proseguito Formigoni - c'è stato anche un miglioramento nell'appropriatezza delle prestazioni più complesse, a volte erogate in maniera impropria".
Su tutte le ricette inferiori o uguali a 5 euro di valore non viene richiesto nessun incremento, a differenza della normativa nazionale che applica in maniera indiscriminata la maggiorazione di 10 euro. Per le prestazioni ad alto costo, come ad esempio Tac e Risonanze magnetiche, l'aumento del ticket regionale è fino a un massimo di 30 euro.
 
Per quanto riguarda invece la farmaceutica, nel 2011 in Lombardia il ticket complessivo è cresciuto del 18,7% rispetto al 2010, mentre a livello nazionale si è registrato un incremento medio del 24,6% e in alcune regioni, come l'Emilia Romagna, addirittura del 70%. Questo incremento, come spiegato in conferenza stampa, è stato dovuto anche al provvedimento di Aifa di aprile 2011, che ha ridotto i prezzi rimborsati dal Servizio sanitario nazionale dei farmaci cosiddetti 'equivalenti', ovvero quelli a brevetto scaduto. Molte aziende di fatto non si erano allineate a questa riduzione, facendo ricadere la differenza di spesa sul cittadino. La Regione è con due provvedimenti specifici, a maggio e a luglio del 2011, mettendo a carico del Sistema sanitario regionale la quota che sarebbe ricaduta sui cittadini, cosa che altre Regioni non hanno fatto.
 
Infine, riguardo le esenzioni, Formigoni ha spiegato come da diversi anni in Lombardia sono state introdotte fasce di esenzione ulteriori rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale, grazie alle quali circa la metà della popolazione lombarda è totalmente esente (circa 5 milioni di cittadini), sia sul fronte delle prestazioni ambulatoriali sia sulla farmaceutica.
 

19 luglio 2012
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