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Gigli (Pi): "Necessaria legge nazionale. Luci e ombre in linee guida Regioni"


04 SET - “Il documento sull’eterologa approvato oggi dalla Conferenza della Regioni contiene alcuni elementi positivi di chiarezza, quali lo screening dei gameti per le malattie genetiche e infettive, il limite di età per i riceventi, il numero e la gratuità delle donazioni. Incomprensibile invece la possibilità di assegnazione dei gameti sulla base di una presunta ‘compatibilità’ di pelle e di aspetto somatico, con la quale si aprono prospettive più degne della scelta di un giocattolo che di un atto di amore e di accoglienza e si crea un'inaccettabile distinzione con le procedure di adozione. Come per le adozioni, inoltre, non potrà essere negato al bambino il diritto a conoscere i suoi genitori biologici, indipendentemente dalla volontà dei donatori, il cui anonimato non può valere anche in caso di necessità per la salute del bambino e per le esigenze della medicina legale. Lascia perplessi anche la scelta della gratuità delle procedure, nel momento in cui terapie essenziali e innovative per malattie largamente diffuse vengono messe in discussione dalle ristrettezze di bilancio e non si trovano risorse aggiuntive per le persone non autosufficienti”. Lo ha dichiarato in una nota, a nome del gruppo parlamentare ‘Per l’Italia’ della Camera, il deputato Gian Luigi Gigli.
“Infine - ha sottolineato Gigli -, pur non essendo parte del documento, appaiono sorprendenti le aperture del Presidente Zaia per l’estensione dell’eterologa ai single. Resta infatti in vigore l’art. 5 della legge 40 del 2004 che consente la procreazione artificiale solo alle coppie coniugate o conviventi di sesso diverso. Aprire ai single significherebbe infatti aprire alla maternità surrogata e alla pratica neo-colonialista dell’utero in affitto che inevitabilmente comporta e permetterebbe di allargare la procedura anche alle coppie omosessuali. Anche per questo una legge nazionale è necessaria, per tutelare il bambino e evitare una deriva verso la medicina dei desideri. Una legge nazionale potrebbe anche regolamentare l’uso dei gameti prodotti in eccesso nelle procedure di procreazione omologa e autorizzare l’impianto degli embrioni in sovrannumero congelati, se messi volontariamente a disposizione”.

04 settembre 2014
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