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I numeri: Tagliati 95 mln sul personale mentre aumentano i costi per beni e servizi 


28 GIU -  
Il costo totale del personale sanitario dipendente nell’anno 2011 è risultato in diminuzione rispetto all’anno 2010 di 94,8 mln di euro. In compenso si è rilevato un incremento rispetto al 2010 di 12 mln di euro e di 79,6 mln di euro rispetto al programmatico 2011 dovuto principalmente all’incremento della spesa per consulenze sanitarie e non e all’incremento della spesa per altri servizi. Questo solo uno degli esempi più evidenti riportato dalle associazioni. Ma ecco nel dettaglio i numeri:
 
 
Personale
Come riscontrato dal Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei LEA nella riunione del 3 aprile il costo totale del personale sanitario dipendente nell’anno 2011 è risultato in diminuzione rispetto all’anno 2010 di 94,8 mln di euro. In compenso si è rilevato un incremento rispetto al 2010 di 12 mln di euro e di 79,6 mln di euro rispetto al programmatico 2011 dovuto principalmente all’incremento della spesa per consulenze sanitarie e non e all’incremento della spesa per altri servizi.  Dall’anno 2009 all’anno 2011 Inoltre, gravissimi fatti illeciti sono stati riscontrati durante il 2011 nel settore della spesa sanitaria come rilevato nella relazione del Procuratore Regionale della Corte dei Conti Angelo Raffaele De Dominicis. Già nella relazione dell’anno scorso, ribadisce il Procuratore, venne evidenziato lo spreco di denaro pubblico e le vere e proprie truffe nel settore riabilitativo delle prestazioni sanitarie. Oltre agli illeciti riscontrati nelle convenzioni con le case di cura del gruppo San Raffaele s.p.a., le inchieste istruttorie in corso hanno segnalato danni ingentissimi al S.S.N. La vicenda contenziosa, continua il dott. De Dominicis,  con i suoi 137 milioni di euro di sprechi e di truffe, ancorché limitata ad una tipologia di prestazioni sanitarie (la riabilitazione), desta particolare sconcerto e preoccupazione soprattutto ove si consideri che oltre il 68% dell’intero debito sanitario nazionale è costituito dal disavanzo accumulato da due regioni: Lazio e Campania”.
 
Nel corso di questi ultimi anni la sanità della nostra Regione è diventata sempre più povera e sempre più precaria mettendo a rischio i servizi essenziali.  A causa dell’enorme disavanzo sono aumentati  tickets, imposte e tariffe carburanti ma nonostante l’aumento del carico fiscale si è ridotta la quantità e la qualità dell’offerta dei servizi che colpisce in particolare le fasce più  deboli e più povere della nostra popolazione. Dall’anno 2006 l’avvio blocco del turn-over  ha causato la riduzione progressiva del numero di dirigenti medici e sanitari a causa dei pensionamenti. Ben quattro accordi tra Regione e Organizzazioni Sindacali hanno solo permesso la proroga dei contratti di precariato esistenti che inevitabilmente scadranno il prossimo 31 dicembre.
 
Posti letto
I dati pubblicati dalla Regione Lazio nelle Relazioni Sanitarie degli anni 2009 e 2011 fanno rilevare una progressiva diminuzione dei posti letto per acuti dichiarati, passati dalla rilevazione del 2009,  dal numero di 14.477 della sanità pubblica e di 5.178 per la sanità accreditata al dato del 2010 di circa 13.988 della sanità pubblica e 5469 per la sanità accreditata, anche se i dati regionali sono a nostro parere sovrastimati rispetto ai reali posti letto esistenti. Risultano leggermente diminuiti i letti per la riabilitazione, passati dai 4427 del 2009 ai 4328 del 2010 e quelli di lungodegenza passati dai 1489 del 2009 ai 1389 del 2010. Per quanto riguarda le RSA, a fronte dei posti attivi del 2009 rilevati in 5074 si è rilevato un  leggero incremento nel 2010 con 5575 posti, ma ben lontani  dal fabbisogno stimato in 13.190 posti letto. Ad oggi, con la chiusura di circa 20 ospedali la riduzione effettiva dei posti letto dovrebbe aver raggiunto le 7.000 unità.  Aumentano di contro gli accessi dichiarati al P.S. passati dai 1.925.958 dell’anno 2009 ai 2.080.472 del 2010. 
 
Servizi territoriali
Se l’assistenza ospedaliera ha presentato una forte contrazione, l’offerta sanitaria del  territorio non ha registrato nessun miglioramento. Nell'anno 2010 sono stati attivati nel Lazio complessivamente 12.659 piani di assistenza individuali, ma il numero dei piani risulta ancora insufficiente a garantire la domanda.
La diminuzione del personale ha prodotto anche una diminuzione tra l’anno 2009 e l’anno 2010 delle strutture controllate in materia di sicurezza alimentare e sicurezza sul lavoro.
In carenza pressoché totale di relazioni sindacali, la Regione Lazio ha adottato e pubblicizzato con grande enfasi iniziative di dubbia utilità quali camper nelle piazze e nei mercati, il percorso blu nel periodo influenzale e il progetto MED che hanno comportato una spesa intorno ai 2,5 mln di euro che potevano più efficacemente essere dirottati verso la stabilizzazione di un discreto numero di precari, senza contare i processi di esternalizzazione a partire dalla cessione dei servizi della RMN nella RMA sventata solo grazie a una grande mobilitazione delle forze sindacali.

28 giugno 2012
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