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Disabilità grave, le risorse e le misure previste dalla Regione oltre quelle dedicate alla Legge 162/98. Il punto di Doria

di E.C.

11 OTT - Considerato il tema importante sollevato sulle disabilità gravi e di un più sempre crescente numero di cittadini che arrivano a dover far fronte a croniche patologie permanenti, l’assessore alla Sanità della Sardegna, Carlo Doria, fa sintesi perché siano conosciuti alla popolazione anche altri finanziamenti e misure in essere, oltre quelle dedicate alla Legge 162/98, destinate ai disabili gravi e caregiver.

Spiega il professore: “La Regione Autonoma della Sardegna, in linea anche con i principi e criteri definiti nel Piano nazionale della non autosufficienza, ridefinisce annualmente l'importo del Fondo regionale per la non autosufficienza che finanzia la realizzazione di interventi rivolti a persone con disabilità e non autosufficienza. La programmazione delle risorse regionale è pluriennale, per favorire la continuità degli interventi negli anni, ed è integrata con le risorse statali, circa 28 milioni di euro nel 2023 (Fondo nazionale per la non autosufficienza, Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza caregiver familiare,  Fondo nazionale politiche sociali, Fondo per il sostegno di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare - Dopo di noi (L.112/2016), il Fondo per l'inclusione delle persone con disabilità) per favorire la realizzazione del sistema dei servizi alla persona sul territorio regionale armonizzando le attività di sostegno e assistenza alle persone”.

“La quantificazione annua della spesa riferita al Fondo regionale per la non autosufficienza 2023/2025 è definita dalla legge di stabilità regionale, in particolare, per  il triennio 2023/25, la Legge Regionale n.1 del 21/02/2023 ha disposto uno stanziamento pluriennale complessivo pari a 715.125.000 euro in ragione di 238.375.000 euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. Tali risorse regionali si integrano con i trasferimenti statali rivolti alle persone con disabilità e non autosufficienza per offrire la migliore risposta assistenziale sul territorio. Gli interventi finanziati dal Fondo regionale, per i quali viene garantita la continuità annuale, si rivolgono alle persone in diverse condizioni di disabilità”.

“I principali interventi attivi sul territorio regionale sardo a sostegno delle persone non autosufficienti prevedono già, come capisaldi, l'implementazione di gran parte dei principi informatori del nuovo Piano nazionale della non autosufficienza per il triennio 2022 - 2024 che definiscono e strutturano i LEPS di erogazione e LEPS di processo. Sono infatti patrimonio comune degli interventi regionali a favore della non autosufficienza e della disabilità gravissima l'accesso ai servizi sociali e ai servizi sociosanitari attraverso i punti unici di accesso (PUA), la valutazione multidimensionale da parte di unità di valutazione territoriali multidisciplinari, la definizione del budget di progetto, la predisposizione di un progetto personalizzato socio sanitario che assicuri una risposta assistenziale basata su un mix bilanciato di servizi professionali di assistenza domiciliare e attività di cura da parte del caregiver familiare, il monitoraggio tramite il sistema informativo Sisar”.

“Nel sistema regionale integrato delle politiche sociali della Regione Autonoma della Sardegna, il sostegno delle persone con disabilità gravissima e non autosufficienti è garantito con il finanziamento del programma regionale denominato “Ritornare a casa PLUS” che, nel 2023 insieme al programma “Mi prendo cura”, ha previsto il trasferimento di 48.800.000 euro agli enti locali. In base ai dati rilevati al 31.12.2022 (sistema informativo SISAR) l’intervento si rivolge a circa n.5.000 persone in condizioni di disabilità gravissime come definite dall’art.3 del DM del 26/09/2016”.

“Il programma regionale, articolato in cinque livelli assistenziali e gestito unitariamente dagli enti gestori degli ambiti territoriali omogenei e dai comuni, prevede il bilanciamento dell'attività di assistenza professionale e dell'attività di cura del caregiver, garantendo la razionale allocazione della spesa, la semplificazione dell'accesso e una sempre maggiore efficacia nell'erogazione delle risposte assistenziali. La quantificazione pluriennale delle risorse da assegnare agli enti gestori individuati dai comuni degli ambiti territoriali omogenei, consente agli stessi di avere contezza delle risorse disponibili e di poter attuare tempestivamente ed efficacemente i diversi interventi assistenziali”.

“In merito al caregiver familiare, che si deve intendere “la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell'altra parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi 16/16 dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”, nel programma “Ritornare a casa PLUS” è previsto un sostegno economico quale corrispettivo di un carico assistenziale effettivamente sostenuto e rappresentato in un carico di ore di assistenza nel progetto personalizzato. All’interno del singolo progetto personalizzato può essere prevista il riconoscimento dell’attività di cura, non professionale, del caregiver familiare per l’intero importo previsto per il Livello Base A, per una quota non superiore al 50% dell’importo previsto per il Livello Base B e per una quota non superiore a un terzo del solo contributo ordinario per i Livelli Primo, Secondo e Terzo (DGR n.7/11 del 28.02.2023 e n.13/64 del 06.04.2023)”.

“Tale programma regionale costituisce un esempio di realizzazione integrata di attività e di come le risorse regionali si possano integrare con quelle statali, del Fondo nazionale della non autosufficienza relative al triennio 2022 – 2024, complessivamente di 71.160.000 euro, di cui 22.991.000 euro per l'annualità 2022, 23.379.000 euro per l'annualità 2023 e 24.790.000 euro per l'annualità 2024, prevista nel DPCM 3 ottobre 2022, insieme alle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare l'anno 2022, pari a 725.619,24 euro, e insieme a parte delle risorse del Fondo nazionale politiche sociali destinate alle dimissioni protette, pari a 3.470.097 euro per il triennio 2021-2023, 1.156.699 euro per ciascuna annualità, finanziando in modo integrato l’attuazione del programma regionale” – conclude Doria.

E.C.

11 ottobre 2023
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