Policlinico, maledetto Policlinico
di Cesare Fassari
22 FEB - Esattamente cinque anni fa, all’inizio di gennaio del 2007, il Policlinico Umberto I di Roma assurse a simbolo di una sanità malata.
Lo diventò a seguito di un’inchiesta del settimanale
L’Espresso a firma di Fabrizio Gatti che, sotto mentite spoglie, documentò con testo e immagini il degrado e la pericolosità dei corridoi sotterranei dell’ospedale romano. Ambienti usati e abilitati al trasporto di cose e persone e soggetti, come qualsiasi altra parte dell’ospedale, al rispetto di precisi standard di sicurezza.
Appresa la notizia, l’allora ministro della Salute Livia Turco decise la linea dura e ordinò un’azione ispettiva dei Carabinieri del Nas senza precedenti. Nell’arco di 48 ore, tra l’8 e il 9 gennaio, furono infatti passati al setaccio 321 ospedali pubblici dal Nord al Sud del Paese.
Obiettivo, quello di verificare le condizioni igieniche e strutturali, il rispetto delle norme sulla sicurezza, la presenza di irregolarità di natura assistenziale, la conservazione dei medicinali, lo smaltimento dei rifiuti e la presenza di fenomeni di assenteismo.
I
risultati delle ispezioni evidenziarono che nel 17,4% degli ospedali visitati dai Nas persistevano irregolarità meritevoli di segnalazione all’autorità giudiziaria ma non tali da richiedere la chiusura o la sospensione delle attività assistenziali.
Insomma, gli ospedali italiani uscirono con qualche ammaccatura ma sostanzialmente indenni da quella straordinaria operazione di polizia sanitaria.
A partire da quell’episodio, tuttavia, i media, giustamente, tennero sott’occhio vigile il comparto, non mancando di sottolineare ogni episodio di vera o presunta malasanità per tutto l’arco del dicastero Turco.
Con il cambio di Governo l’attenzione mediatica scemò giusto il tempo di ritrovare un nuovo caso emblematico individuato questa volta nella stagione delle “risse in sala parto” di due anni fa, che portarono alla definizione di un Piano nazionale sui Punti nascita varato dalla Stato Regioni nel dicembre 2010, ma non ancora attuato.
Il clamore della stagione dello scandalo Policlinico lasciò comunque il segno anche in Parlamento che, nella nuova Legislatura del 2008, decise la costituzione di una Commissione d’inchiesta della Camera sugli errori sanitari, presieduta da Leoluca Orlando, alla quale affiancare una quasi analoga Commissione d’inchiesta sul Ssn presieduta, al Senato, da Ignazio Marino.
E proprio a quest’ultimo si deve l’ispezione a sorpresa al Policlinico di Roma di qualche giorno fa dove è stata trovata la signora in coma legata al letto da giorni nel Pronto Soccorso in attesa di un ricovero.
Il ministro della Salute, oggi Renato Balduzzi, si trova così in una situazione molto simile a quella attraversata da Livia Turco nel 2007 e anche lui ha deciso di ricorrere ai Nas, specificando però che non vi sarà alcuna ispezione generale ma solo interventi mirati ai casi più critici.
Difficile trarre una morale da questi fatti se non quella che il Policlinico romano andrebbe chiuso o profondamente ristrutturato. Due opzioni che sembra però impossibile riuscire a portare a termine. Nonostante gli ingenti finanziamenti stanziati per recuperare la struttura e i progetti per trasferirla altrove. Policlinico, maledetto Policlinico...
Cesare Fassari
22 febbraio 2012
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