Onotri e Barillà (Smi): “Bloccata manovra contro mmg e sanità pubblica”
24 MAG - “Il Tar del Piemonte ci ha dato definitivamente ragione contro la scelta della Regione Piemonte di voler affidare a medici diversi da quelli dipendenti o convenzionati del Servizio Sanitario Nazionale la possibilità di effettuare prescrizioni a carico del servizio sanitario nazionale. Una sentenza, grazie allo ricorso presentato dal Sindacato Medici Italiani, con l’adiuvandum di Anaao Assomed - Sezione Regionale Piemontese, che tutela la medicina generale contro le tendenze all’esternalizzazioni ai privati e le spinte per gli appalti a terzi”. Così
Pina Onotri, Segretario Generale dello Smi, commmenta in una nota la sentenza del Tar che ha annullato la delibera del 22 giungo 2018 con cui la Regione Piemonte aveva esteso ai medici specialisti delle strutture private accreditate la possibilità di prescrivere visite, esami e farmaci ai pazienti a carico del servizio sanitario.
“Consentire le prescrizioni anche ai medici delle strutture private – per il segretario regionale del Piemonte dello Smi,
Antonio Barillà - avrebbe significato assestare un duro colpo al Servizio Sanitario pubblico; avrebbe favorito lo smantellamento della rete medica del territorio aprendo ulteriormente ad attività di società di servizi, di cooperative, d’imprese private. Abbiamo bloccato, con l’ultima sentenza del TAR Piemonte, un’odiosa manovra contro il ruolo del medico di medicina generale –MMG e il carattere pubblico della sanità, salvaguardando , in questo modo, la prossimità del servizio e il rapporto fiduciario medico - paziente. Il tentativo maldestro dell’attuale Giunta Regionale Piemontese di affidare un’importante funzione del Servizio Sanitario Pubblico ai privati accreditati è caduto, finalmente, nel vuoto”.
“La nostra parte sindacale continuerà a vigilare affinchè la legge venga rispettata e, per questo, che solo i medici di medicina generale dipendenti o convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale possono prescrivere le ricette rosse o dematerializzate. La nostra battaglia per la difesa della professione medica, del Servizio Sanitario Nazionale e per la salute dei cittadini continuerà in tutto il Paese”concludono Onotri e Barillà.
24 maggio 2019
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