Fnomceo: "Nessuna forma di razzismo può essere amessa in un sistema sanitario nazionale"
30 LUG - “Nessuna forma di razzismo può essere ammessa in un sistema sanitario nazionale. I medici hanno l'obbligo di denunciarlo e di far rispettare quando previsto dal loro Codice Deontologico, tenendo fede al loro giuramento professionale", lo ha dichiarato il presidente della Fnomceo
Filippo Anelli commentando l’episodio avvenuto in una Asl di Giulianova (Teramo) dove un paziente di origini senegalesi, residente in Italia dal 2000, sarebbe stato respinto a male parole da un impiegato al quale aveva chiesto informazioni.
"Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera", recita l'attuale codice di deontologia professionale", ha aggiunto il presidente Fnomceo.
"Abbiamo contribuito al progresso civile e sociale di questo Paese, proprio in virtù dei valori fondanti la nostra professione. Curare tutti i cittadini senza alcuna distinzione di sesso, censo, razza o credo religioso. Lo facciamo da quando i medici sin dal 400 avanti Cristo, al tempo di Ippocrate, giuravano:
in qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi. Per questo condanniamo ogni forma di razzismo ed ci adoperiamo per il rispetto della dignità di ogni uomo”, ha concluso Anelli.
30 luglio 2018
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