Covid. Lopalco (Puglia): “Comportarsi come se fossimo in lockdown”
Ma situazione diversa da marzo. Ora problema reparti e personale. “È inutile parlare di cosa non ha funzionato - ha concluso - se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale”.
26 OTT - La situazione rispetto a marzo “è completamente diversa, perché a marzo abbiamo subito un’ondata pandemica senza preavviso e senza far nulla perché non sapevamo che stava covando questa serie di contagi. Orai i contagi li vediamo, li stiamo registrando e cerchiamo di controllarli. Dovremmo però individualmente e spontaneamente comportarci come se fossimo in lockdown”.
Così a
Progress, su
Sky TG24, l’ epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia,
Pier Luigi Lopalco.
“Ora - ha aggiunto - sappiamo bene che dobbiamo controllare i contagi ma non può farlo soltanto la Sanità perché non si riesce, è necessario prendere le misure cosiddette non mediche, come distanziamento sociale, mascherine e confinamento. Prima ancora di aspettare la decisione del Governo ogni italiano dovrebbe rendersi conto che la situazione è critica e dovrebbe limitare al minimo i contatti personali”.
In questo momento, rileva Lopalco, “le terapie intensive non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari. L’altro problema è il tracciamento sul territorio”.
“È inutile parlare di cosa non ha funzionato - ha concluso - se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale”.
26 ottobre 2020
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