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Stipendi Dg Asl. In Puglia si pensa di aumentarli per allinearli a quelli delle altre regioni


A proporlo il presidente della commissione sanità in Consiglio regionale, Pino Romano (Pd). Da un primo confronto sarebbe emerso un orientamento “ampiamente maggioritario” sulla necessità di rivalutare gli emolumenti, decurtati nel 2014 su disposizione regionale, per adeguarli a quelli dei manager delle altre Regioni. Per Marmo (FI) la cosa va affrontata in sede di Conferenza Stato-Regioni. E il M5S chiede di legare gli stipendi ai risultati.

01 GIU - È partito in Commissione Salute del Consiglio regionale nella Puglia il confronto, proposta dal presidente Pino Romano (Pd), sull’eventualità di aumentare il trattamento economico dei direttori generali sanitari. “Si è sviluppato un ampio dibattito sull’opportunità di sollecitare nel merito il governo regionale ed in particolare l’assessore alla sanità Michele Emiliano, da cui è emerso un orientamento ampiamente maggioritario sulla necessità di rivalutare gli emolumenti percepiti dalle figure manageriali sanitarie, in virtù della decurtazione applicata nel 2014 su disposizione di una normativa regionale, che ha determinato una difformità di trattamento di queste figure professionali rispetto alle altre regioni italiane, oltre a ritrovarsi a percepire uno stipendio inferiore di quello dei direttori di distretto e dipartimento”, riferisce una nota del Consiglio diramata a termine dei lavori.

Sulla questione ha sollevato perplessità il consigliere di Forza Italia Nino Marmo. “Non ho condiviso l’intento che la Commissione Sanità sollecitasse la Giunta regionale per l’adeguamento del trattamento economico riservato ai direttori sanitari delle Asl. Piuttosto, è il governo pugliese che deve porre la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinché si addivenga ad un inquadramento uniforme a livello nazionale evitando che ci siano Regioni che pagano più di altre e che attraggono, dunque, le migliori professionalità”, afferma in una nota.
 
Marmo ha confermato come “a della rivisitazione degli emolumenti corrisposti ai direttori generali, sanitari e amministrativi delle Asl compiuta nel 2014, i vertici aziendali si sono trovati a percepire uno stipendio inferiore di quello dei direttori dei distretti sanitari. E questo parrebbe rappresentare una sperequazione considerando anche i livelli di responsabilità e di impegno gestionale. Tuttavia - ha precisato - non ritengo opportuno che sia la Commissione a richiede un intervento della Giunta: l'assessore alla Sanità ha potere di decidere ciò che meglio ritiene, anche se il problema esiste. Lo faccia”.

Per il Movimento 5 Stelle “lo stipendio dei dirigenti delle Asl così come di qualsiasi dirigente pubblico, dovrebbe essere legato agli obiettivi raggiunti. Ci chiediamo come sia possibile, con un sistema sanitario allo sbando, immaginare di dare degli aumenti a chi già percepisce centinaia di migliaia di euro all’anno, stipendi che qualcuno ha anche avuto il coraggio di definire ‘bassi’”, affermano in una nota i consiglieri regionali M5S Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Marco Galante, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia.
 
“È già la seconda volta – si ricorda nella nota dei 5 Stelle - che nella Puglia di Emiliano si tenta un aumento degli stipendi ai Direttori Generali: la prima volta è successo durante la discussione di una legge sul bilancio. E così la furbata non entrata dalla porta si è tentato di farla entrare dalla finestra ma il timore della reazione del M5S ha sempre portato al ritiro della proposta. Quante altre volte ci proveranno ancora? Eppure tutte le volte che si chiede un intervento per l’agricoltura o altri interventi utili per il territorio, ci viene risposto che non ci sono i soldi. Sia chiaro il M5S non è contro i Direttori Generali né contro gli aumenti in generale, riteniamo semplicemente che sia giusto legare i compensi ai risultati. Noi riteniamo, anzi, che anche i nostri Dirigenti Generali paghino lo scotto di lavorare in un Sistema Sanitario che non gli permette di operare al meglio, ecco perché se proprio la Giunta intende investire dei fondi nel SSR, lo faccia piuttosto con degli investimenti che mettano in condizione i DG di lavorare con risorse adeguate e più serenamente”.

I consiglieri del M5 S si sono quindi detti “certi che i risultati migliorerebbero e in quel caso qualsiasi aumento risulterebbe più comprensibile e giustificato, con la sottile differenza che in quel caso a beneficiarne non sarebbero soltanto i conti correnti di poche persone ma la salute di tutti i pugliesi. Fino ad allora si dovrebbe piuttosto parlare di riduzioni di stipendio a cominciare da quello del principale responsabile della situazione sanitaria in Puglia, l’assessore alla Sanità Michele Emiliano”.

01 giugno 2017
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