Riconversione ospedali. Emiliano presenta gli accordi con Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico
Le strutture dei tre Comuni verranno trasformate in Presidi Territoriali di Assistenza (PTA). “Li realizzeremo in tempi brevissimi e consentiranno di introdurre ulteriori possibilità di diagnosi e cura per i cittadini vicino al luogo della loro residenza, senza però avere il costo gravoso di ospedali che non garantivano la sicurezza”, ha detto Emiliano.
21 MAR - Procede in Puglia l’attuazione del Piano di riordino ospedaliero con un deciso cambio di passo per quanto riguarda l’avvio di un nuovo modello organizzativo che si declina con la presa in carico globale del paziente. Quella pugliese diventerà così “una sanità moderna e innovativa”. Percorso che passerà anche attraverso la riconversione degli ospedali dismessi. “Riconversione che sostanzialmente va in direzione di una netta riqualificazione dei servizi ospedalieri e delle strutture nell’ottica di una sanità sempre più al servizio dei territori, sempre più qualificata ma soprattutto sempre più sicura per i cittadini che la utilizzano”.
Ad illustrare il futuro della sanità pugliese sono stati, questa mattina in conferenza stampa, il presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano e l’assessore al Welfare
Salvatore Negro, che hanno presentato i tre accordi (già firmati e operativi) per la riconversione in PTA dei tre ospedali della provincia di Brindisi, Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico.
“Oggi abbiamo presentato la strutturazione delle organizzazioni territoriali sanitarie che prenderanno il posto degli ospedali riconvertiti di Fasano, Mesagne e Sani Pietro Vernotico – ha detto il presidente Emiliano - queste riconversioni in realtà daranno vita a PTA già finanziati (e che quindi realizzeremo in tempi brevissimi) e che consentiranno di introdurre ulteriori possibilità di diagnosi e cura per i cittadini vicino al luogo della loro residenza. Tutto questo senza però avere il costo gravoso di ospedali che non garantivano la sicurezza, concentrando i servizi nelle sedi maggiormente efficienti e dedicate alla cura delle acuzie”.
Emiliano ha poi voluto ringraziare i tre sindaci, con i quali si sono trovate le soluzioni, “perché anzichè cavalcare le polemiche si sono messi al lavoro, hanno messo la faccia e hanno aiutato la Regione ad applicare norme che sono obbligatorie, corrette e giuste”.
“Sono grato ai sindaci presenti oggi per il contributo che hanno dato e che stanno continuando a dare – ha concluso il Presidente – noi continueremo ad andare avanti nonostante le inevitabili polemiche che seguono ogni volta la chiusura di un reparto. Vorrei anche ricordare infine che nella provincia di Brindisi, l’unico comune che ha conservato l’ospedale è il comune di Ostuni. Mi auguro quindi che quanto prima anche il sindaco di questa città voglia avviare la collaborazione con la Regione, nella consapevolezza della necessità dell’applicazione del Piano di riordino ospedaliero”.
“I protocolli che presentiamo oggi costituiscono un esempio di come si traducono in realtà i nostri progetti – ha aggiunto l’assessore Negro - con questa firma si dà l’avvio concreto al progetto di riconversione degli ospedali dismessi, progetti che naturalmente hanno necessità di finanziamenti. Bene, anche questi ci sono. Ci sono oltre 30 milioni, già disponibili, per i tre Presidi Territoriali di Assistenza”.
Negro ha anche anticipato l’approvazione, da parte della Giunta di oggi di una delibera che consentirà alle Asl di fare ricorso ai tecnici esterni (ingegneri, architetti etc) per poter supportare gli uffici tecnici interni. “In questo modo – ha concluso Negro – potremo seguire, settimana dopo settimana, lo stato dell’arte dei lavori e dell’attuazione dei protocolli. I sindaci ci chiedono il rispetto dei tempi, così come lo chiedono i cittadini”.
I
l Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) diventa la chiave di volta del nuovo modello organizzativo della sanità. Un luogo che fisicamente consente il superamento dell’attuale dispersione dei servizi sul territorio a favore di un forte coordinamento all’interno di percorsi diagnostico terapeutici condivisi.
I finanziamenti per la riconversione in PTA dei tre ospedali è complessivamente di 30 milioni, 8 milioni di euro per l’ospedale di Fasano (si caratterizzerà come ospedale di comunità con un potenziamento dei servizi e dei day service specialistici), 8 milioni di euro per l’ospedale di Mesagne (si caratterizzerà come ospedale di comunità e hospice) e 11 milioni di euro per l’ospedale di San Pietro Vernotico (si caratterizzerà come ospedale di comunità, polo riabilitativo e sede di REMS a gestione pubblica per la cui realizzazione si aggiungono 3 milioni e 800mila euro).
Hanno partecipato all’incontro di oggi con i giornalisti anche il direttore generale della Asl Brindisi,
Giuseppe Pasqualone, i sindaci di Fasano,
Francesco Zaccaria, di Mesagne,
Pompeo Molfetta, e di San Pietro Vernotico,
Maurizio Renna, i consiglieri regionali
Pino Romano, Fabiano Amati e
Mauro Vizzino.
“L’accordo di oggi è frutto di un lungo lavoro che abbiamo fatto in Asl Brindisi – ha detto il direttore generale Giuseppe Pasqualone - è quello che serve alle comunità, non solo delle tre città, ma anche del territorio di tutta la provincia di Brindisi. L’innovazione consiste nel fatto di essere riusciti a condividere questo percorso nuovo nel quale crediamo tantissimo. Cercheremo di attivare tutto il più presto possibile. Dal 1 aprile sarà dato mandato ai direttori di distretto di avviare tutti i percorsi previsti nei documenti”.
Pasqualone poi si è soffermato sulle specificità di ciascun PTA. “Il PTA di Fasano si caratterizzerà per essere un ospedale di comunità, con un certo numero di posti letto di cui 10 per la pediatria, e per un potenziamento dei day service specialistici. Il PTA di Mesagne si caratterizzerà per essere un ospedale di comunità e per avere un hospice, quindi una residenzialità per le cure palliative che non c’è nella provincia di Brindisi. Infine il PTA di San Pietro Vernotico rappresenta una vera e propria rivoluzione sia per i 100 posti di residenzialità per la riabilitazione anche cardiorespiratoria, sia per l’attivazione di una REMS poi, novità assoluta, una REMS”.
Infine per il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, “il lavoro comincia oggi perché occorre rendere operativo il protocollo, dare quindi i servizi sanitari che la comunità richiede”, per il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, “solo quando saremo operativi, la gente capirà cosa significa veramente medicina del territorio” e per il sindaco di San Pietro Vernotico, Maurizio Renna, “con questo protocollo abbiamo voluto dare un futuro all’ospedale. Ora i cittadini aspettano però il cambio di passo”.
21 marzo 2017
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Puglia