Puglia. Vendola elogia il “suo” Registro tumori regionale: “Il primo e il migliore in Italia”
Il Presidente, nel corso di una conferenza stampa, ha sottolineato: "Abbiamo il vanto di aver messo in campo il primo registro dei tumori di carattere regionale". Questo significa che "le diverse Asl raccolgono dati che vengono elaborati con criteri omogenei nell'istituto oncologico Giovanni Paolo II ed è la costruzione di un vero e proprio network della ricerca".
09 APR - “Dobbiamo conoscere le malattie che si sviluppano sul nostro territorio perché quelle malattie ci raccontano della qualità della vita, del modello di sviluppo di quel territorio e quindi il registro tumori è il disvelatore delle cose che accadono in quel territorio. Conoscere quindi le malattie dei territori significa poter far meglio le politiche che possono portare benessere alla popolazione di quel territorio”. Con queste parole il governatore pugliese,
Nichi Vendola, ha aperto la conferenza stampa per la presentazione dei dati 2014 del Registro Tumori Puglia.
“Lo sviluppo delle conoscenze epidemiologiche del proprio territorio –ha aggiunto Vendola - è fondamentale per capire dove fare investimenti importanti per rimuovere le cause che producono lo sviluppo, in questo caso dei tumori. Il registro tumori è lo strumento fondamentale per orientare le politiche della salute. Siamo orgogliosi di questo strumento e della sua unicità nel panorama nazionale e pensiamo che questo incoraggi anche la fioritura di attività di ricerca oltre che di assistenza sempre più evoluta”.
Il Registro Tumori Puglia è stato istituito con DGR 1500/2008, unico in Italia a nascere prevedendo una copertura regionale, con un centro di coordinamento presso l’Irccs Oncologico di Bari e sei sezioni periferiche nelle Asl pugliesi che utilizzano procedure standardizzate ed omogenee in linea con i documenti di riferimento degli enti di accreditamento nazionali e internazionali.
“Noi oggi abbiamo il vanto in Puglia di aver messo in campo il primo registro dei tumori di carattere regionale – ha sottolineato ancora Vendola - Questo significa che le diverse Asl raccolgono dati che vengono elaborati con criteri omogenei nell'istituto oncologico Giovanni Paolo II ed è la costruzione di un vero e proprio network della ricerca. Questo è assolutamente fondamentale, perché poter vedere quanto l’inquinamento industriale, l’inquinamento del territorio rurale, i problemi legati allo smog, quanto sono incidenti nello sviluppo delle patologie tumorali è molto importante. Si tratta di rendere l’organizzazione sanitaria sempre più capace di guardare in profondità il territorio".
In Puglia, ha concluso Vendola, il Registro “non è la somma di diversi registri tumori come in altre regioni, registri tumori costruiti cioè con metodologie tra di loro differenziati e quindi non comparabili. Ma è un registro tumori regionale che consente confronti territoriali omogenei avendo, tutti gli attori interessati, costruito un network di ricerca, unificato le metodologie di raccolte dati e unificata la loro elaborazione. Questa è la differenza con gli altri registri tumori. Non è una vanteria sciocca, è stato un obiettivo perseguito affrontando tutta la complessità del raccordo e della interconnessione tra i diversi territori”.
09 aprile 2015
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