Screening Sma. Al “Di Venere” identificato il quinto caso su 48mila neonati
La legge regionale del 6 dicembre 2021 ha individuato la Genetica Medica del Di Venere quale centro di riferimento per i 25 Punti nascita della Puglia. L’ultimo test, risultato positivo, è stato effettuato a soli sei giorni dalla nascita. Il piccolo è stato già inviato al Giovanni XXIII per le terapie geniche che, riferisce la Asl Puglia, “per tutti i casi sinora individuati, stanno dando risultati incoraggianti”.
13 OTT - Scoperto il quinto caso di Atrofia muscolare spinale su circa 48mila neonati sottoposti al test. Lo Screening della SMA, effettuato dal laboratorio di Genetica Medica dell’Ospedale “Di Venere” di Bari, ha intercettato l’anomalia genetica nel neonato molto precocemente, a soli sei giorni dalla nascita. Altrettanto tempestivo l’avvio a terapia genica, in virtù di un Protocollo di collaborazione con l’Ospedale pediatrico di Bari.
“Dal 6 dicembre 2021, grazie alla legge regionale che ha individuato la Genetica Medica quale centro di riferimento per l’intera regione, il laboratorio barese ha effettuato il test su tutti i 48mila nati negli ultimi 21 mesi nei 25 Punti nascita della Puglia”, spiega la Asl in una nota.
“La Puglia, grazie anche a questa buona legge e al lavoro eccellente delle nostre strutture sanitarie – commenta il presidente della Regione Puglia,
Michele Emiliano – è all’avanguardia negli screening neonatali. Un provvedimento lungimirante che consente già oggi ai bambini pugliesi colpiti da mattie rare come la SMA di guardare al futuro con speranza e, a tutti noi, di poter accompagnare loro e le famiglie in questo percorso di cura non semplice, tuttavia con la consapevolezza d’aver fatto il nostro dovere con una norma che sa interpretare a dare forma e sostanza al progresso medico e scientifico, trasformandolo in un beneficio concreto nella vita delle persone”.
L’individuazione precoce della assenza del gene SMN1, associato alla insorgenza della SMA, attraverso uno screening capillare e sistematico sta quindi dando i frutti sperati, anche dal punto di vista terapeutico. Le terapie geniche, infatti, per tutti i casi individuati, come riferito dalla Asl, “hanno fornito sinora risultati incoraggianti nell’impedire o rallentare gli effetti della neurodegenerazione legata alla patologia, consentendo ai piccoli di raggiungere lo sviluppo previsto per la loro età”.
Tempismo, tecnologie all’avanguardia ed elevate professionalità sono parole chiave. E la Genetica medica de Di Venere dispone di “Laboratori modernissimi e apparecchiature di ultima generazione”, con un’area che ospita i diversi laboratori di genetica (citogenetica e microscopia, colture cellulari, sequenziamento NGS ed array CGH, screening molecolari). Particolarmente rilevante, sottolinea la Asl, la presenza dell’archivio meccanizzato - il primo del genere in Europa - per la gestione dei campioni di Dried Blood Spots (DBS, campioni di sangue secco posizionato su cartoncino), vero e proprio punto di partenza per il processo automatizzato che permette, ogni giorno, di analizzare contemporaneamente fino a 96 campioni da cui viene estratto il dna necessario per l’analisi finalizzata a stabilire la presenza o l’assenza del gene SMN1.
La Genetica Medica è ospitata, assieme alla Medicina Fetale, al primo piano di un edificio esistente all’interno del presidio ospedaliero, completamente ristrutturato e inaugurato nel dicembre 2022, con un investimento di 1,6 milioni di euro di fondi FESR e in parte regionali.
La struttura, avviata nella ASL Bari nel 2004, conta attualmente su un organico complessivo di 15 diverse figure professionali, tra medici, biologi e tecnici di laboratorio, dirette dal dott. Mattia Gentile. Partita con la tradizionale diagnosi genetica prenatale, ha ampliato i suoi orizzonti con la diagnosi genetica post-natale particolarmente attiva sulla infertilità (oltre 500 coppie infertili ogni anno eseguono test genetici) e i disturbi del neurosviluppo (circa 400 bambini visitati ed analizzati annualmente).
“Dal 2017 – sottolinea la nota -, unica realtà in Italia, eroga con Progetto regionale il test del DNA Fetale (NIPT) per tutte le gestanti con rischio intermedio di malattie dovute ad anomalie dei cromosomi”.
13 ottobre 2023
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