Gioco azzardo patologico. Col Covid drastico arresto, ma cresce quello virtuale. Un corso di formazione per operatori Ssn
In Italia il fenomeno cresciuto di 5 miliardi di nel 2016, drastico arresto solo nel 2020 grazie al COVID che nei cinque mesi di più acuta emergenza sanitaria ha imposto anche la chiusura dei punti gioco sul territorio del 20,05%, ma +35,25% del gioco virtuale nel 2020. In Puglia 900 cittadini seguiti annualmente dai Servizi per le Dipendenze Patologiche dal 2016 al 2019: crollo degli utenti a meno di 700 annui per gli anni 2020/2021: nel 2021 seguiti costantemente circa 500 soggetti.
31 GEN - È un business da 88,38 miliardi di euro annui con un guadagno per lo Stato di 7,24 miliardi di euro. Stiamo parlando del giro di affari da gioco legale – quello disciplinato dai Monopoli di Stato – le cui entrate provengono dal “gioco a distanza” per il 55,70% e dal “gioco fisico” per il 44,30%. Sono alcuni dei numeri citati dal “
Libro blu 2020” dell’Agenzia dei Monopoli. Il fenomeno ha registrato una crescita di quasi 5 miliardi di raccolta all’anno dal 2016 mostrando un drastico arresto solo nel 2020 grazie al COVID che nei cinque mesi di più acuta emergenza sanitaria ha imposto anche la chiusura dei punti gioco sul territorio con un decremento complessivo (gioco fisico e gioco a distanza) del 20,05%. Questa cifra, però, è al lordo del sostanziale incremento del gioco virtuale che nel 2020 è aumentato del 35,25%.
Questi i dati di contabilità pubblica, che spiegano in parte il gioco legale, non includono quelli del gioco illegale e non raccontano l’altra faccia della medaglia: la dipendenza patologica da gioco, sia legale che illegale.
Per la Puglia il fenomeno corrisponde a quasi 900 cittadini seguiti annualmente dai Servizi per le Dipendenze Patologiche dal 2016 al 2019, con un crollo degli utenti a meno di 700 annui per gli anni 2020/2021: la riduzione della frequenza da gioco già raccontata dai numeri dei Monopoli di Stato e la limitazione di accesso fisico alle strutture sanitarie durante i mesi più duri dell’emergenza COVID possono spiegare parte del calo ma non rassicurano affatto sulla flessione epidemiologica del fenomeno che rimane una criticità sociale oltre che assistenziale. E il fatto che fino a tutto il 2021 il numero degli utenti già seguiti dai servizi si sia mantenuto costante a circa 500 soggetti mentre si è dimezzato a circa 200 il numero dei nuovi utenti annui per il 2020/2021 confermerebbe il sospetto che il COVID abbia nascosto in parte i bisogni emergenti per le “altre malattie” (le nuove diagnosi) come ha già fatto per patologiche croniche e oncologiche.
Stando ai dati provenienti dalle ASL della Regione Puglia l’utente tipo è di sesso maschile (91%) con una prevalenza del fenomeno nella fascia d’età che va dai 20 ai 54 anni mentre nei soggetti di sesso femminile il disturbo compare e va via via sempre crescendo a partire dai 30 anni in poi.
Più del 50% di tutti gli utenti pugliesi è in carico alle ASL di Bari e Taranto, senza che questo significhi necessariamente una più alta prevalenza epidemiologica. Il numero degli utenti seguiti può infatti dipendere da tanti fattori: più facile e visibile accesso ai servizi sanitari, maggiore propensione di alcuni contesti familiari e sociali a riconoscere e segnalare il disturbo, più collaudata esperienza dei servizi sanitari a individuare precocemente il disagio.
La Regione Puglia è intervenuta da tempo sul fenomeno con tutta una serie di provvedimenti, primo fra tutti la Legge Regionale 43 del 13/12/2013 per il “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP), modificata e integrata poi dalla Legge Regionale 21 del 17/06/2019.
Ma l’intervento amministrativo-regolamentare si è poi arricchito con il “Piano GAP 2017” e da ultimo con il “Piano GAP 2018-2019” approvato con DGR n. 1399/2020 il quale ha previsto, tra le altre azioni, la formazione regionale degli operatori del pubblico e del privato sociale accreditato che a vario titolo operano nel settore.
Parte il 3 febbraio prossimo il primo corso regionale articolato in 10 webinar e che ha come obiettivo quello di realizzare la formazione per gli operatori delle equipe multidisciplinari che si occupano di disturbo da gioco d’azzardo al fine di promuovere azioni di prevenzione dell’insorgenza del gioco patologico, di diagnosi attraverso strumenti standardizzati di cura e di riabilitazione secondo linee guida e protocolli scientificamente validati.
Il corso disposto dal Dipartimento Salute della Regione Puglia e organizzato da AReSS Puglia è rivolto a prioritariamente a 700 operatori del Servizio Sanitario Regionale - sia pubblici che appartenenti al privato sociale accreditato – ma anche a quanti siano interessati alle tematiche in menzione.
Informazioni di dettaglio a questo
link.
31 gennaio 2022
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