Trento. Nella facoltà di Medicina e Chirurgia arriva il nuovo corso sull’Intelligenza Artificiale
Suddiviso tra didattica e pratica, sarà inserito nel percorso di laurea già dal prossimo semestre. Giorgini: “Stiamo mettendo al servizio della sanità nuove tecnologie che il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione ha già sviluppato”. Bonmassari: “Un supporto per gli specializzandi e per i medici interventisti”. Riccardi: “Vogliamo creare un continuum tra ricerca e clinica, vogliamo portare l’innovazione nella medicina”.
09 NOV - A circa quattro anni dall’inaugurazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia nella PA di Trento, grazie alla collaborazione fra l’Università di Trento e quella di Verona, prenderà il via, dal prossimo semestre, il primo corso di Intelligenza Artificiale, sotto la guida del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, diretto dal prof. ordinario
Paolo Giorgini.“Sarà un corso innovativo – anticipa
Paolo Giorgini – di tipo misto, ovvero corredata da una parte teorica e una parte pratica. Dove il medico tirocinante andrà negli ospedali e simulerà i nuovi strumenti di tipo tecnologico a disposizione. Sarà proprio un percorso con un a parte di studio ed una di lavoro sul campo”.
“A supporto di questo corso è stato inaugurato in questi giorni un laboratorio didattico e di ricerca – continua il Direttore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione - dove convergono tutta una serie di tecnologie che il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione ha già sviluppato, con l’obiettivo di utilizzarle per risolvere problemi in ambito medico”.
Inoltre, gli specializzandi all’interno del laboratorio potranno portare i loro problemi riscontrati in ambito lavorativo utilizzando, appunto, l’intelligenza artificiale e robotica come, ad esempio, effettuare ecografie a distanza con bracci robotici e vedere in tempo reale ciò che c’è all’interno del corpo umano o simulare un intervento endovascolare all’aorta di un cuore.
“Un supporto che potrà andare bene sia per gli specializzandi che per i medici interventisti – aggiunge il prof
Roberto Bonmassari, direttore dell'Uo di Cardiologia dell'Apss - e potrà crescere sicuramente nella formazione in ambo le figure dei medici. Oggi simulare delle attività interventiste non direttamente su un paziente ma su una simulazione ci permette di portare dei professionisti con un approccio diverso quando opereranno direttamente su dei pazienti. Le potenzialità del progetto sono anche quelle di simulare fuori dalle sale operatorie casi clinici molto difficili o addirittura delle complicanze avvenute in altri contesti per acquisire una preparazione sempre più specifica”.
Il prof. Giuseppe Riccardi, coordinatore del nuovo laboratorio didattico e di ricerca spiega come la tecnologia è negli ultimi anni avanzata e le persone si aspettano che venga usata anche nel campo della salute. “Penso, ad esempio, al problema annoso delle liste di attesa – ricorda Riccardi - esistono già software per l’elaborazione dei dati delle Tac che potrebbero ridurre di molto i tempi per esami e visite. Il nostro è un ambiente ibrido di futuro prossimo nella interazione persona/macchina. Alcune tecnologie sono già portabili negli ospedali e negli ambulatori, altri sono progetti e prototipi sempre più realistici che vogliamo sviluppare. Ciò che inizierà è una delle prime realtà fra robotica e intelligenza artificiale, che si interfaccia tra spazi e interazioni fisiche e virtuali. Vogliamo creare un continuum tra ricerca e clinica, vogliamo portare l’innovazione nella medicina”.
Endrius Salvalaggio
09 novembre 2023
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