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Trento. Nursing Up sul piede di guerra: “I professionisti infermieri e sanitari sono arrabbiati e stanchi” 

Continuano le note di denuncia da parte dei sindacati contro le condizioni di stress e stipendiali inferiori rispetto ai vicini ospedali in Alto Adige. Hoffer: “Le cure domiciliari di Rovereto hanno già perso 12 infermieri ed altri infermieri arrabbiati e stanchi sono pronti a farlo nelle prossime settimane. Con le ultime politiche della vicina Bolzano il rischio esodo da Val di Non, Val di Fiemme e di Fassa, vista la vicinanza già presente, sarà inevitabile”.

18 OTT - Da mesi “si stanno spopolando i nosocomi e le cure territoriali di Cles e Cavalese per andare a lavorare in quelli di Bolzano dove, grazie ai provvedimenti già esistenti, si valorizzano economicamente studenti infermieri e professionisti. Con l’ultimo provvedimento che prevede il riconoscimento 600 euro lordi mese oltre la reperibilità e servizio notturno, l’esodo sarà incrementato e inevitabile. Ma non è tutto, la provincia di Bolzano per agevolare gli spostamenti dà riconoscimenti economici anche per chi decide per questi motivi di prendersi in locazione un appartamento”. A dichiararlo è il Coordinatore Nursing up Provincia Trento, Cesare Hoffer.

Bolzano pensa in grande, come riporta Hoffer a mezzo di una nota. Sta creando anche buoni presupposti per incrementare le domande nella loro università in scienze infermieristiche, prevedendo a notevoli incentivi economici per gli studenti. A Trento la situazione è ben diversa: incontri fra sindacati e Provincia ce ne sono stati e anche di recente poco più di una settimana fa con l’assessore Achille Spinelli, con delega allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, ma per Hoffer, i segnali di disponibilità di investire sul riconoscimento economico del comparto è stato debole.

“Nella riunione con l’assessore Spinelli del 9 ottobre scorso – riporta il Coordinatore Nursing up Provincia Trento – l’assessore non è andato oltre agli aumenti dello stipendio tabellare, infatti. abbiamo chiesto formalmente che le risorse economiche siano prioritariamente e celermente indirizzate ad incentivare e riconoscere competenza e disagio agli infermieri e professionisti sanitari”.

“Purtroppo nel corso della riunione – continua Hoffer - non abbiamo ricevuto chiari impegni ed indicazioni dalla giunta provinciale trentina, al contrario di quanto avvenuto a Bolzano, dove invece Arno Kompatscher si è espresso in maniera esplicita e inequivocabile a favore delle professioni sanitarie”.

Ora per il numero uno di Nursing Up della Provincia di Trento la migrazione degli infermieri e sanitari verso Bolzano già in atto per le migliori condizioni stipendiali, con le nuove politiche il rischio è che da dimissioni volontarie si passi ad un esodo proprio da Val di Non, Val di Fiemme e di Fassa, vista la vicinanza a Bolzano per proseguire anche dal centro del trentino. Le dimissioni in azienda sanitaria per stress e burn out del personale sono all’ordine del giorno, alcuni settori come le cure domiciliari di Rovereto hanno già perso 12 infermieri ed altri infermieri arrabbiati e stanchi sono pronti a farlo nelle prossime settimane, al netto di circa 200 colleghi che hanno già deciso di lavorare all’estero e che nei prossimi 15 anni oltre 2000 infermieri su 4500 presenti in Trentino andranno in pensione”.

Endrius Salvalaggio

18 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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