Il Direttore assistenziale diventa realtà anche nella Pa di Trento
Approvato un emendamento all’assestamento di Bilancio che istituisce questa nuova figura della direzione aziendale. La prima Regione ad istituire (dopo aspre polemiche) il direttore assistenziale era stata Emilia-Romagna. Per il presidente dell’Opi Tn, Pedrotti, “questa innovazione permetterà di garantire una più compiuta visione d’insieme per generare una maggior capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini”.
28 LUG - Via libera, nella tarda serata di ieri, da parte del Consiglio Provinciale di Trento, all’emendamento all’assestamento di bilancio con il quale si modifica la Legge provinciale n. 16/2010 istituendo il Direttore Assistenziale all’interno del Consiglio di Direzione dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Dopo l’Emilia Romagna, dunque, il Direttore assistenziale nella direzione strategica di Apss è ora una realtà anche nella Provincia Autonoma di Trento e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche trentino (Opi), congiuntamente alla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), esprime soddisfazione per l’impegno rispettato.
Compito del Direttore Assistenziale sarà concorrere alla definizione della governance dell'azienda, in forte sinergia ed integrazione con il Direttore Generale, il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo, per gli aspetti attinenti al governo dei processi assistenziali.
“Come già precedentemente espresso da questo Ordine, si aggiunge così una nuova opportunità per i cittadini e per i professionisti che per il loro mandato professionale sono i più vicini a dove nasce il bisogno assistenziale. Inserire gli infermieri a pieno titolo nella direzione strategica aziendale rafforzerà la governance dei processi assistenziali attraverso un lavoro di squadra ai vertici dell’Azienda”, ha commentato il presidente dell’OPI Trento,
Daniel Pedrotti. “Questa innovazione – ha aggiunto Pedrotti - permetterà di garantire una più compiuta visione d’insieme per generare una maggior capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini, con particolare attenzione agli standard di qualità assistenziale, ai percorsi di presa in carico e di continuità assistenziale ad elevata integrazione interprofessionale in ambito territoriale e ospedaliero”.
“Oggi – osserva l’Opi di Trento -, con la sempre maggiore complessità dei bisogni di salute e l’importanza di innovare i modelli organizzativi e professionali per garantire una presa in carico appropriata, coordinata e sostenibile, i processi assistenziali assumono una dimensione particolarmente rilevante nei sistemi sanitari. Una dimensione che si declina in interventi preventivi, curativi e riabilitativi di natura assistenziale, che, come dimostrato dalla letteratura scientifica, impattano sugli esiti di salute dei cittadini”.
Come accennato, la prima istituzione della figura del Direttore Assistenziale è avvenuta (dopo aspre polemiche) in Emilia-Romagna. Anche a Trento la proposta aveva
suscitato la reazione contraria dell’Omceo, ma la politica l’ha vista diversamente, e dall’Opi un grazie agli alle forze politiche provinciali “per aver mantenuto gli impegni presi e aver compreso il senso e l’importanza di una simile iniziativa”.
L’auspicio dell’Ordine, infine, è che “la posizione della Direzione per l’integrazione socio – sanitaria possa essere ripristinata in un prossimo futuro, considerando la rilevanza strategica di questa funzione con particolare riferimento al momento storico per contribuire, congiuntamente agli altri Direttori del Consiglio di Direzione, al governo del processo di innovazione del sistema sanitario provinciale, anche alla luce delle previsioni del PNRR e del DM 77/2022, oltre che per garantire, considerando la loro complessità, funzioni specifiche e dedicate alla Direzione Assistenziale e alla Direzione per l’integrazione socio sanitaria”.
28 luglio 2023
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