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Trento. Carenza infermieri, sindacati denunciano: “Per avere le ferie, dobbiamo rinunciare ai riposi”

Nursing up Trento e Uil Fpl di Trento parlano di una situazione comune a molte strutture, con i professionisti costretti a rinunciare ai riposi per dare la possibilità ai colleghi di andare in ferie. Hoffer: “Il solito ritornello: per usufruire di un diritto se ne deve perdere un altro”. Varagone: “In alcuni ospedali non vengono pagate tutte le indennità, come le pronte disponibilità, le prestazioni ad orario aggiuntivo, addirittura si saltano i riposi”.

16 MAG - Sebbene i contagi Covid sono ai minimi, per Nursing Up e Uil Fpl Trento i mesi a venire saranno comunque difficili a causa delle carenze di personale aggravate dal personale in ferie. “Prospettiamo un’estate tutta in salita – dicono Cesare Hoffer, coordinatore Nursing up Trento e Giuseppe Varagone, segretario Uil Fpl sanità di Trento – dal punto di vista delle carenze e della stanchezza degli operatori. Dai numeri che abbiamo, le ferie estive saranno garantite con difficoltà e ad un prezzo molto alto, graveranno ulteriormente sulle attività del personale che resterà in servizio e con il solito ritornello, per usufruire del diritto delle ferie, se ne deve perdere un altro come quello della giornata di riposo!”

Nursing up Trento sottolinea che le carenze di personale è generalizzata in tutto il trentino ma, in alcune strutture è peggio di altre, come nel caso dell’ospedale di Arco. “Questo ospedale, situato ad Arco nell’Alto Garda con l’arrivo della bella stagione raddoppia l’utenza del pronto soccorso, con personale sempre più carente ed in prossimità del periodo di ferie. Altro esempio è la cardiologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, dove il personale infermieristico gestisce turni con un rapporto numerico infermiere/paziente insufficiente, in relazione al fatto che la maggior parte di questi pazienti sono sempre più complessi dal punto vista assistenziale, stessa cosa per l’emodialisi dello stesso ospedale e quello di Rovereto con turnistica sempre più inaccettabile dal punto di vista psicofisico e con il ricorso sistematico ai servizi di appalto. Questa situazione sta mettendo in discussione il servizio clinico del professionista e la sicurezza delle cure nei confronti dei pazienti. Vista anche l’inconciliabilità del lavoro con la vita familiare, sta portando dimissioni volontarie da parte del personale infermieristico”.

Non solo carenza e stanchezza del personale sanitario ma, come denuncia Uil Fpl di Trento, in alcuni casi vengono a mancare anche le indennità. “Nello  stesso pronto soccorso di Arco di 7 medici previsti in organico ne sono rimasti in servizio solo 4, di cui 1 in part-time da mesi. Ma c’è di più, in alcuni ospedali a tutti quei lavoratori che ogni giorno svolgono il proprio dovere presso le unità operative e servizi non gli vengono pagate tutte le indennità,  come pronte disponibilità, le prestazioni ad orario aggiuntivo, addirittura i salti riposo ora che ci si avvicina sempre di più al periodo di ferie”. 

Nelle varie missive, fanno sapere Cesare Hoffer e Giuseppe Varagone, si è invitato l’assessore  alla Salute Stefania Segnana ad intervenire con urgenza all’assunzione del personale mancante sia per garantire la funzionalità dei servizi che il pagamento del dovuto. Ancora oggi questi inviti restano solo sulla carta, in un contesto che peggiora di giorno in giorno. 

“Le uniche parole che vorremmo sentire – affermano i due sindacati – sono un celere ed adeguato nuovo contratto ed assunzioni di personale. Viste le difficoltà in cui versa l’azienda sanitaria, abbiamo appreso con ancor maggior stupore e meraviglia alcune segnalazioni pervenuteci dal personale infermieristico in graduatoria per l’assunzione a tempo indeterminato. Alla loro richiesta di assunzione l’azienda sanitaria avrebbe risposto che non ci sono sufficienti fondi a disposizione. E questa è la ciliegia sopra la torta”. 

Endrius Salvalaggio

16 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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