Bolzano. Medici di base. Stocker: “Occorre incentivare l'inserimento dei giovani”
Così l'assessora alla Sanità nel corso di una conferenza stampa. Obiettivo della Provincia è infatti sostenere con misure strutturali e finanziarie l'inserimento di giovani medici, in maniera particolare nelle aree periferiche. Calcolando il numero ideale di 1.300 pazienti per medico, potrebbero essere assunti complessivamente ulteriori 64 medici di base, che diventano 50 se si rispetta il tetto dei 1.500 pazienti.
07 MAR - La situazione attuale dei medici di base in Alto Adige, la carenza di personale, l'impegno ad incentivare l'inserimento di giovani medici. Questi i temi analizzati dall'assessora alla sanità
Martha Stocker, dal direttore della Ripartizione prestazioni e territorio dell’Azienda Sanitaria Martin Matscher, e da Eugen Sleiter del sindacato medici della SgbCisl.
Durante la conferenza stampa ha fatto il punto della situazione partendo dal ricorso della Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale) contro il contratto collettivo provinciale. A livello statale il regolamento prevede il tetto di 1.500 pazienti (più il 5% di familiari) per ogni medico di base, ma con il contratto integrativo entrato in vigore a fine luglio la Provincia punta a tutelare e garantire l'assistenza su tutto il territorio. "Nelle zone dove vi è carenza di medici di base - ha sottolineato la Stocker - il numero dei pazienti può essere aumentato".
Situazione diversa, invece, per quanto riguarda quelle aree della Provincia dove vi è un numero sufficiente di medici, e dove il tetto dei 1.500 pazienti deve essere rispettato. "Qui è previsto un passaggio obbligatorio di pazienti ai giovani medici - ha aggiunto la Stocker - in modo tale da rispettare i parametri e dare nuove e più sicure opportunità occupazionali". Attualmente, in Alto Adige, sono attivi 282 medici di base suddivisi in 31 bacini di utenza. In cinque di questi (Nova Levante/Nova Ponente, Ora/Aldino/Anterivo/Trodena, Sarentino, Termeno/Cortaccia/Magrè/Cortina sulla strada del Vino, Meltina/San Genesio) si è ancora alla ricerca di soluzioni ad hoc per il passaggio di pazienti ai giovani medici con il coinvolgimento sia degli interessati, sia delle amministrazioni comunali.
Obiettivo della Provincia, come previsto anche dalla recente legge omnibus, resta comunque quello di
sostenere con misure strutturali e finanziarie l'inserimento di giovani medici, in maniera particolare nelle aree periferiche. Calcolando il numero ideale di 1.300 pazienti per medico, potrebbero essere assunti complessivamente ulteriori 64 medici di base, che diventano 50 se si rispetta il tetto dei 1.500 pazienti. "Occorrono misure mirate - ha commentato Martha Stocker - sino al 2018 concluderanno il proprio percorso formativo 45 medici di medicina generale, dunque ritengo che siamo sulla strada giusta".
Il direttore della Ripartizione prestazioni e territorio dell’Azienda Sanitaria,
Martin Matscher, ha poi aggiunto che 60 dei 282 medici di base altoatesini seguono più di 2mila pazienti, e che 56 sono prossimi ad andare in pensione. Dato che in 26 bacini di utenza su 31 non sono coperti tutti i posti, in queste zone i medici potranno continuare ad operare sui numeri attuali ricevendo i compensi per tutti i pazienti. Situazione diversa, invece, per gli altri 5 bacini di utenza: qui i medici potranno continuare a seguire i pazienti in carico, ma saranno rimborsati solo sino al raggiungimento di quota 1.575. "Il nuovo contratto collettivo - ha precisato Matscher - offre nuove opportunità, e apre ai giovani medici delle possibilità interessanti per avviarsi a questa professione".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche
Eugen Sleiter del sindacato medici SgbCisl, il quale ha sottolineato che "da un lato vogliamo che i medici vengano pagati per l'attività svolta, ma dall'altro riteniamo necessario incentivare l'ingresso di giovani medici proprio nelle zone periferiche". Secondo Sleiter, "abbiamo la possibilità di prendere adesso decisioni sensate e orientate al futuro, e da questo punto di vista sostengo il percorso comune avviato tra sindacati, Provincia e Azienda sanitaria". "Sono convinta - ha concluso Martha Stocker - che arriveremo a una soluzione positiva nell'interesse di tutti, in primo luogo dei pazienti".
07 marzo 2016
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