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Regina Margherita di Torino. Inaugurati i nuovi ambulatori di oncoematologia pediatrica

I locali sono stati oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria volto al rinnovamento e all’umanizzazione degli spazi, al fine di creare condizioni di benessere sia per i pazienti che per il personale. Un progetto che prosegue la riqualificazione di altri spazi, con la riproposizione in tutti gli ambienti di grafiche e pareti curve ispirate alla varietà ed alla fluidità della natura.

20 APR - Sono stati inaugurati negli scorsi giorni i nuovi Ambulatori di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (sotto la direzione della professoressa Franca Fagioli) con una superficie di circa 1120mq, nei quali si articolano dodici ambulatori, due studi medici, tre uffici, tre camere di degenza ed un’area dedicata al personale ospedaliero. L’intervento ha richiesto importanti investimenti, pari a circa 1 milione e 500 mila euro, e circa 6 mesi di lavoro. Questo progetto, realizzato anche con il sostegno di 600.000 euro della Fondazione Compagnia di San Paolo e 300.000 euro di Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, costituisce il quinto importante traguardo per la sezione Piemonte dell’Associazione ADISCO, presieduta da Francesca Lavazza, succeduta da pochi mesi alla madre Maria Teresa.

Gli Ambulatori di Oncoematologia Pediatrica, ubicati al primo piano dell'ospedale Infantile Regina Margherita in due maniche ortogonali, sono stati oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria volto al rinnovamento e all’umanizzazione degli spazi, al fine di creare condizioni di benessere sia per i pazienti che per il personale. “Questo progetto - spiega la Città della Salute di Torino in una nota - prosegue l’opera di riqualificazione degli ambienti sanitari, iniziato con il Day Hospital e continuato poi con l’Isola di Margherita, il Pronto Soccorso ed il Reparto di Oncoematologia Pediatrica, con l’obiettivo di creare un percorso diagnostico - terapeutico sinergico per il paziente, grazie alla riproposizione in tutti gli ambienti di grafiche e pareti curve ispirate alla varietà ed alla fluidità della natura”.
 
La natura è stata infatti il tema che ha guidato l’intero progetto di rinnovamento degli ambulatori: “Le pareti curve, ispirate proprio alla sinuosità del mondo naturale, movimentano l’andamento rettilineo dello spazio e offrono una continuità estetica e funzionale con gli altri reparti già ristrutturati”. Il progetto mira, inoltre, a migliorare la fruibilità degli spazi tanto per il personale quanto per l’utenza, creando nuovi percorsi e adattando gli ambulatori ai criteri dettati dalle più recenti norme in materia di prevenzione della diffusione del coronavirus. Grafiche, pareti curve, colori e giochi di pavimentazione permettono di far sentire i piccoli pazienti a proprio agio, cercando di alleviare anche dal punto di vista psicologico le difficoltà del percorso terapeutico.

Il restyling ha risposto alla necessità di ottimizzazione degli spazi: gli ambulatori dedicati alle terapie onco-ematologiche sono stati raggruppati e localizzati nella manica lungo corso Unità d’Italia, mentre gli ambulatori psicologici e gli studi clinici sono stati separati nella manica su piazza Polonia, per ottenere un’organizzazione più coerente delle funzioni. Qui è anche localizzata l’Unità di Ricerca e Sviluppo Clinico, che necessita di spazi adeguati per la gestione delle sperimentazioni cliniche in condizioni sicure e controllate, tali da assicurare la conformità ai requisiti di qualità e strutturali stabiliti dalle leggi in vigore.
 
“Per l’elaborazione del progetto - spiega la nota - sono stati fondamentali l’apporto e la consulenza del personale medico - infermieristico, che in diversi incontri ha permesso di definire con efficacia le tipologie degli spazi e il corretto rapporto tra di essi. A questo proposito, sono stati inseriti accessi differenziati per i diversi usi e tre nuove sale di attesa differenziate per accogliere i pazienti destinati alle diverse terapie, in modo tale da evitare il rischio di complicanze infettive e di contagio tra un paziente e l’altro”.

20 aprile 2021
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