Non solo Covid. A Pinerolo salvate persone coinvolte in un incendio, prelievo multiorgano a Rivoli
L’emergenza covid mette a dura prova la sanità, ma non la ferma. Nelle scorse notti l’ospedale di Pinerolo ha prestato assistenza a 13 le persone ricoverate per una supposta grave intossicazione da monossido di carbonio, fra cui 3 bambini. A Rivoli eseguito un prelievo di organi (fegato e reni) e tessuti (cornee, cute). La Dg Dall’Occo: “La nuova sfida per la sanità pubblica è questa: esserci, sempre e comunque, per tutti, non solo per i malati covid”.
12 MAR - Gestire le emergenze oltre la nuova ondata pandemica è la sfida che l’AslTo3 ha dovuto affrontare in questi giorni, mettendo in campo professionalità e organizzazione nei suoi presidi ospedalieri di Pinerolo e Rivoli.
Due notti fa un incendio in una palazzina a Luserna San Giovanni ha sviluppato del fumo e reso necessaria un’allerta d’emergenza per il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pinerolo. Tredici le persone ricoverate per una supposta grave intossicazione da monossido di carbonio, fra cui 3 bambini. La struttura, nonostante la pressione cui si trova a far fronte per la recrudescenza pandemica in atto, ha gestito l’emergenza attivando il Peimaf, piano di emergenza previsto in caso di afflusso massivo al Pronto Soccorso, con allerta per le diverse équipe che in base alla tipologia emergenziale possono rendersi necessarie, come rianimatori, chirurghi e in questo caso anche pediatri. Tutti i 13 pazienti, dopo le prime cure, sono stati trattenuti in osservazione. Fortunatamente le intossicazioni si sono rivelate di lieve entità e in tarda mattinata tutti sono stati dimessi.
Nella notte fra lunedì 8 e martedì 9 marzo presso l'Ospedale di Rivoli è stato eseguito un prelievo di organi (fegato e reni) e tessuti (cornee, cute) a scopo di trapianto terapeutico, da una donatrice di 59 anni, deceduta a causa di un’emorragia cerebrale spontanea.
La famiglia della donna, pur in un momento così drammatico, ha compiuto un gesto di grande solidarietà umana, acconsentendo all’espianto. La complessa catena di procedure mediche specialistiche prevista in questi casi si è subito attivata, impegnando le équipe della rianimazione e della sala operatoria, del laboratorio analisi, della radiologia, neurologia e cardiologia per la diagnostica e della logistica per la gestione del flusso di materiale diagnostico. Il Coordinamento Regionale Trapianti ha gestito la rete organizzativa fra prelievo e allocazione degli organi, coordinando le équipe di chirurghi prelevatori: una per il fegato, una per la cute, una per i reni, mentre le cornee sono state prelevate da un medico della rianimazione nell’ospedale di Rivoli, il tutto insieme ai medici della rianimazione e al personale infermieristico della sala operatoria rivolese.
“Un sentito ringraziamento va in primo luogo alla famiglia della donatrice, che ha permesso questo grande gesto di solidarietà” ha commentato
Franca Dall’Occo, Direttore Generale AslTo3. “Desidero altresì ringraziare le équipe di Pinerolo e Rivoli, che hanno gestito le emergenze con competenza, professionalità e sollecitudine. In particolare un’allerta per afflusso massivo in un Pronto Soccorso, già sottoposto ad una forte pressione per l’aumento degli accessi legati alla recrudescenza pandemica, rappresenta di per sé una criticità, che l’AslTo3, grazie alla Medicina d’Urgenza di Pinerolo, insieme con le altre strutture dell’ospedale, ha saputo fronteggiare egregiamente. La nuova sfida per la sanità pubblica è questa: esserci, sempre e comunque, per tutti, non solo per i malati covid, ma anche per i pazienti cronici, gli oncologici e per tutti coloro che continuano, al di là della pandemia, ad aver bisogno di noi.”
12 marzo 2021
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