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Primari. In Piemonte niente incarichi senza il nulla osta della Direzione Regionale. Insorge l’Anaao

Con l’obiettivo di tenere in ordine i conti, la Regione approva una delibera per vincolare al nulla osta della Direzione Regionale Salute l’attivazione delle procedure finalizzate al conferimento degli incarichi dirigenziali di Direttore di Presidio Ospedaliero, Direttore di Distretto e di Direttore di Struttura Complessa sia di area Sanitaria che di area Pta, nonché per le assunzioni a tempo indeterminato della Dirigenza Pta. L’Anaao non ci sta: “Un Direttore di SC ha un ruolo gestionale che non è né superfluo né inutile. Non è un lusso che ci si può permettere solo se i conti sono a posto”. LA DELIBERA 

19 FEB - La Regione impone una stretta sul conferimento degli incarichi dirigenziali di Direttore di Presidio Ospedaliero, Direttore di Distretto e di Direttore di Struttura Complessa, sia di area Sanitaria che di area PTA, nonché le assunzioni a tempo indeterminato della Dirigenza PTA”. Con una delibera recentemente approvata, la Giunta regionale del Piemonte ha infatti deciso, partendo dall'esigenza di “non compromettere il quadro economico finanziario”, di assoggettare a nulla osta regionale l’attivazione delle procedure finalizzate al conferimento degli incarichi. Limitando, in questo modo, anche il ruolo del direttore generale, che dovrà limitarsi a proporre e sperare che la necessità da lui individuata sia condivisa dalla Direzione regionale.

Ecco cosa dice la delibera. “L’attivazione - si legge in una passaggio - presso le ASR, delle procedure finalizzate al conferimento degli incarichi dirigenziali di Direttore di Presidio Ospedaliero, Direttore di Distretto e di Direttore di Struttura Complessa, sia di area Sanitaria che di area PTA, nonché le assunzioni a tempo indeterminato della Dirigenza PTA”, sarà “subordinata ad apposito provvedimento di preventivo nulla osta regionale, mediante provvedimento amministrativo del Direttore della competente Direzione regionale rilasciato entro 90 giorni dal ricevimento dell’istanza ai fini della verifica della conformità della stessa ai fabbisogni del personale, ai tetti di spesa ed all’equilibrio finanziario e organizzativo, in caso di nulla osta non espresso nei termini previsti, il nulla osta si intende sempre negato”.
 
Le richieste di nulla osta all’attivazione delle procedure dovranno anche essere corredate da “idonea attestazione del Direttore Generale di compatibilità economica, anche a regime, circa gli oneri derivanti dall’assunzione, con annesso il parere espresso dal Collegio Sindacale”.


Una misura accolta con forti critiche dall’Anaao Assomed Piemonte, secondo cui la delibera è “è assolutamente da rigettare” e per più di una ragione. “I medici ospedalieri hanno già dato”, spiega anzitutto l’Anaao in una nota. “Dal 2010 al 2017 le Strutture Complesse sono state ridotte del 32% (quindi ben 263 primariati in meno), le Strutture Semplici del 39%. E le sempre più frequenti clinicizzazioni di reparti, dove vengono nominati Direttori universitari anziché ospedalieri, completano il quadro di un pesante ridimensionamento delle SC ospedaliere”.

Ma non solo. “Un Direttore di SC - evidenzia il sindacato - ha un ruolo gestionale che non è né superfluo né inutile. Non è un lusso che ci si può permettere solo se i conti sono a posto. Non sono i cerchi in lega della macchina, che se non ci sono, si tengono i cerchioni e va bene lo stesso. Se un Direttore di SC esercita scrupolosamente il proprio ruolo, contribuisce al contenimento della spesa, alla buon gestione del reparto, alla riduzione delle liste d’attesa e alla motivazione dell’équipe”.

Il problema insomma, secondo l’Anaao, “va oltre l’ostacolare la legittima progressione di carriera di medici troppo spesso tentati dal privato. Quando un posto da primario resta vacante, su che base la Direzione Regionale dovrebbe decidere se coprirlo o meno? Senza conoscere la struttura, senza conoscere l'équipe, senza conoscere nel dettaglio le differenti realtà. Sarebbe come mettere in dubbio l'utilità di un comandante di un aereo o di un responsabile di filiale di banca. Se mancano i soldi, l’aereo va avanti col pilota automatico? La banca si autogestisce?”.

Per l’Anaao, “in nome di risparmi assolutamente risibili rispetto al deficit della Sanità dichiarato (circa 4 mila euro/anno per struttura decapitata contro un disavanzo di 409 milioni di euro) pagherebbero ancora una volta un prezzo salatissimo il personale medico e, ancor più grave, i cittadini”.

19 febbraio 2020
© Riproduzione riservata

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