Ospedale di Rivoli. Intervento al cuore con l’ipnosi, il primo all’Asl To3
L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale è stato eseguito su un paziente di 76 anni. Durante l’intervento il paziente rimane sveglio e vigile, l’obiettivo dell’ipnosi è di spostare la sua attenzione in modo profondo verso pensieri piacevoli e confortanti. In questo caso, il paziente sottoposto all’intervento ha detto che durante il tempo della procedura aveva vissuto l’esperienza di una piacevole passeggiata in montagna con il suo cane. Per il Dg Boraso “un passo avanti nell’ottica dell’umanizzazione delle cure”.
16 GEN - Effettuato nelle scorse settimane all’ospedale di Rivoli il primo intervento in ipnosi della Asl To3. Si è trattato di un intervento di ablazione della fibrillazione atriale su un paziente di 76 anni. A eseguirlo, nel reparto di Cardiologia diretto dal dottor
Ferdinando Varbella, un’équipe medica che si è occupata della parte elettrofisiologica insieme alla dottoressa
Stefania Ferrua, che ha messo in pratica con il paziente la tecnica di comunicazione ipnotica appresa al Ciics di Torino.
L’ablazione della fibrillazione atriale, spiega la Asl in una nota, “è una procedura mini-invasiva che prevede l’inserimento di piccoli elettro-cateteri attraverso la vena femorale fino al raggiungimento del cuore e la “bruciatura” per via elettrica delle anomalie che causano la fibrillazione. È un intervento lungo, la durata può anche superare le tre ore, ed è doloroso per il paziente, per cui è necessaria una terapia farmacologica a scopo analgesico e anestetico. La comunicazione ipnotica consente di diminuire in modo consistente l’utilizzo dei farmaci e permette di ridurre notevolmente la sensazione di dolore nel corso della procedura. Durante l’intervento il paziente rimane sveglio e vigile, l’obiettivo dell’operatore che si occupa dell’ipnosi è di spostare la sua attenzione in modo profondo verso pensieri piacevoli e confortanti, semplicemente attraverso la comunicazione verbale: viene così attenuata l’ansia collegata all’operazione e i disagi avvertiti dal paziente risultano decisamente più sopportabili”.
In questo caso, riferisce la Asl, il paziente sottoposto all’intervento ha detto che durante il tempo della procedura aveva vissuto l’esperienza di una piacevole passeggiata in montagna con il suo cane.
La tecnica di comunicazione ipnotica può per altro essere estesa in altri ambiti: all’ospedale di Rivoli, ad esempio, è già stata applicata con successo su alcuni pazienti ambulatoriali sottoposti ad ecocardiogramma trans-esofageo, effettuato senza l’utilizzo di farmaci sedativi.
“Diverse esperienze hanno dimostrato come questa tecnica sia in grado di dare risultati decisamente positivi: si riduce la quantità di farmaci necessari e si contribuisce a rafforzare il rapporto di fiducia tra l’èquipe medica e il paziente, che in questo modo può vivere l’esperienza dell’intervento in modo meno traumatizzante. È un passo avanti nell’ottica dell’umanizzazione delle cure – commenta il Direttore generale dell’Asl To3
Flavio Boraso -. Nella nostra azienda sanitaria è una metodica che si sta diffondendo in diversi settori e questo ha certo una valenza positiva nello spirito di miglioramento dei servizi rivolti alla popolazione”.
16 gennaio 2020
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