L’ospedale Molinette di Torino presenta il servizio di accompagnamento per i pazienti con Mieloma Multiplo
Al paziente è garantito gratuitamente un affiancamento tutte le volte che deve sottoporsi alla terapia prevista: un assistente on-demand, appositamente formato, lo conduce presso l’Unità specialistica, supporta e gestisce tutti gli impegni logistici o organizzativi legati alla patologia, lo affianca per l’intera durata della terapia ed infine lo riaccompagna a casa.
11 MAR - "Dall’abitazione all’ospedale e ritorno, ma è molto più che un 'semplice servizio' di trasporto. All'ospedale Molinette di Torino - si legge in una nota - i pazienti in cura per il Mieloma Multiplo possono contare su un programma di sostegno, che assicura loro
accompagnamento ed assistenza personalizzata per tutta la durata del trattamento.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Amgen, multinazionale biotecnologica in prima linea nella messa a punto di terapie ematologiche all’avanguardia, ed UGO, start up innovativa a vocazione sociale, in sinergia con il reparto di Ematologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. È un aiuto importante per i pazienti in trattamento presso la struttura, che, oltre ad affrontare la sofferenza della malattia, devono misurarsi con le difficoltà quotidiane collegate al percorso terapeutico, a partire proprio dagli spostamenti per e dal centro di cura.
Al paziente - spiega la nota dell'ospedale Molinette - è garantito gratuitamente un affiancamento tutte le volte che deve sottoporsi alla terapia prevista: un assistente on-demand UGO, appositamente formato, lo conduce presso l’Unità specialistica, supporta e gestisce tutti gli impegni logistici o organizzativi legati alla patologia, lo affianca per l’intera durata della terapia ed infine lo riaccompagna a casa.
Ad oggi sono 25 le persone con Mieloma Multiplo in trattamento presso il reparto di Ematologia delle Molinette che hanno usufruito del servizio di UGO, il cui personale ha assicurato 600 servizi di sostegno, per un totale di 3600 ore, tra le quali, dato particolarmente significativo, 420 ore di affiancamento ai pazienti privi di persone di riferimento, quindi più bisognose di attenzione ed assistenza.
Sono molteplici gli effetti positivi di questa iniziativa per i pazienti, i loro familiari ed anche per i professionisti sanitari coinvolti nelle cure: accresce il senso di sicurezza delle persone in cura che vivono particolari difficoltà, perché sole o emotivamente fragili. Aiuta i familiari a gestire gli impegni quotidiani, che si sommano a quelli di accudimento. Migliora sensibilmente il rispetto del calendario e della tempistica dei trattamenti".
“La maggior parte delle nuove medicine innovative, grazie alla loro buona tolleranza, prevede un trattamento senza necessità di ricovero - dichiara il professor
Mario Boccadoro, direttore di Ematologia universitaria, Città della Salute e della Scienza Torino -, quindi diverse variabili possono incidere sulla qualità della cura: tra queste i problemi di mobilità fisica, l’età avanzata, il mancato sostegno dei familiari, fino alle difficoltà economiche ed a quelle nella gestione degli spostamenti. Questo aiuto con personale qualificato è importante sia per l’effetto psicologico sul paziente, che acquisisce sicurezza ed è più motivato e fiducioso nei confronti della terapia stessa, sia per l’aderenza al trattamento, con conseguenze potenzialmente positive sul suo esito".
"Il sostegno di Amgen a questa iniziativa torinese nasce, oltre che da un impegno di lunga data sul fronte dell’Ematologia e del Mieloma Multiplo in particolare, dall’importanza che l’azienda attribuisce all’ascolto del paziente e delle sue esigenze. Anche recentemente iAmgenius, programma sviluppato dalla multinazionale americana, per definire un percorso virtuoso tra l’ascolto del paziente e la capacità di creare innovazione, ha dimostrato quanto sia forte il bisogno dei pazienti di un supporto anche negli aspetti più organizzativi legati al percorso terapeutico".
“Grazie a questa iniziativa possiamo rispondere in modo efficace ai bisogni concreti di chi è affetto da Mieloma Multiplo”, sottolinea
Maria Luce Vegna, direttore Medico di Amgen Italia. “Siamo partiti dall’individuare le necessità di coloro che sono più fragili e, grazie alla partnership con l’ospedale Molinette e la start up UGO, siamo stati in grado di offrire delle risposte utili ai pazienti ed ai loro familiari. Sollecitare e favorire queste forme di collaborazione è per Amgen una priorità, nell’interesse dei pazienti e del loro benessere".
"L’iniziativa messa in campo a Torino - prosegue la nota - ha una significativa
ricaduta anche in termini sociali ed occupazionali. Con l’attività che sono chiamati a svolgere, gli 'assistenti' di UGO hanno infatti un’importante occasione di reinserimento nel mondo del lavoro: si tratta di persone con alle spalle solide esperienze professionali e caratteristiche idonee a svolgere il compito di affiancamento e sostegno che, dopo un adeguato periodo di formazione, viene loro assegnato".
“Non è più pensabile che i carichi di cura siano esclusivamente gestiti in famiglia - afferma
Francesca Vidali, ad di UGO -. Devono essere ridistribuiti sulla comunità attraverso servizi assistenziali innovativi. Il caregiver moderno è una figura esterna al nucleo familiare, formata per garantire assistenza nelle modalità e quantità necessarie ed abilitare il paziente ad accedere alle cure senza condizionamenti. Di questa efficienza beneficia l’intero ecosistema. L’attenzione verso le esigenze ‘di domani’ ed il mettere al centro l’individuo ci hanno portato alla sinergia con Molinette ed Amgen”.
11 marzo 2019
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