Morti per intossicazione da monossido di carbonio. Autisti soccorritori chiedono rilevatori sulle ambulanze
I rilevatori per il monossido ed altri gas nocivi permetterebbero al personale del servizio emergenza di assicurarsi che il luogo di intervento sia sicuro o di prendere le dovute precauzioni. “Dai fatti di cronaca anno dopo anno si registrano dal nord al sud d’Italia molti decessi per queste cause. I rilevatori dovrebbero diventare obbligatori tra la dotazione agli equipaggi”, afferma il presidente Aasi Stefano Casabianca.
06 NOV - L’inverno è in arrivo. E in molte case, soprattutto nelle aree più disagiate o nei casolari di campagna, si ricorre ancora al riscaldamento “vecchio stile”: stufe a legna o camini, stufe a GPL o vecchie caldaie ormai mal funzionanti o comune fonte di rilascio di monossido di carbonio e gas nocivi. La cronaca registra, anno dopo anno, dal nord al sud d’Italia ancora un alto numero di intossicazione e decessi legati a questi gas.
L’ultimo episodio nei giorni scorsi a Giaveno (Torino), con l’intossicazione di tre persone. Per questo l’associazione autisti soccorritori italiani (Aasi) chiedono di dotare le ambulanze di rilevatori di monossido di carbonio e gas nocivi.
“Chiediamo di voler valutare l’ipotesi di rendere obbligatorio la dotazione agli equipaggi dei mezzi del servizio urgenza emergenza di rilevatori per il monossido ed altri gas nocivi, tali DPI verrebbero istallati a tutela della salute degli equipaggi del servizio emergenza, sia dipendenti che volontari, proprio per dire: ‘La scena è sicura’, nonché a tutela della salute pubblica”, come spiega in una nota il presidente Aasi
Stefano Casabianca.
06 novembre 2018
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