Asl Biella. Il metodo Montessori per i pazienti con Alzheimer
È la prima esperienza In Italia di applicazione di questo metodo all’interno di un ospedale pubblico. È stato osservato che, come per i bambini, anche per gli anziani organizzare l’ambiente e il metodo di lavoro a loro misura favorisce il benessere dei pazienti
28 MAG - All’interno del reparto di Geriatria dell’ospedale di Biella è stato allestito uno spazio Montessori per applicare il metodo dell’educatrice nel trattamento di demenze e patologie come l’Alzheimer.
È la prima esperienza In Italia di applicazione di questo metodo all’interno di un ospedale pubblico. Sperimentato già in alcune case di riposo, è stato dimostrato che il metodo di Maria Montessori che, tra le altre cose, si caratterizza per ricreare un ambiente in grado di favorire lo sviluppo della libera scelta del bambino è efficace anche negli anziani: organizzare l’ambiente e il metodo di lavoro a loro misura favorisce il benessere delle persone che lo vivono.
Ciò consente di aiutare le persone affette da demenze a mantenere e sviluppare l’autonomia che ancora c’è .
Il progetto, denominato ‘Montessori incontra Alzheimer’, è diventato un libro a cura di Annalisa Perino e Ruggero Poi con interventi dei geriatri che hanno seguito la prima sperimentazione. Portata avanti in collaborazione con Lions Club Biella e AIMA Biella, associazione italiana Malati di Alzheimer, la ricerca ha permesso di comprendere come garantire un ambiente rispettoso della fragilità possa riattivare interessi e generare miglioramenti.
Lo spazio allestito in reparto diventa, così, familiare e capace di suscitare stimoli: dalla fisioterapia autogestita, all’applicazione di lavori tipici della vita pratica.
“Questo allestimento – sottolinea il primario della Geriatria Vito Marinoni – è essenziale nei nostri percorsi terapeutici e rafforza di certo il percorso di attenzione, costruito all’interno dell’Asl di Biella, verso le persone affette da demenze: dal centro della memoria, con una impostazione che punta ad allenare la mente, a questa nuova applicazione pratica di cui i pazienti potranno beneficiare direttamente in reparto”.
28 maggio 2018
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