Città della salute. È nato Nicolas, salvato con la mamma al sesto mese di gravidanza con gravissimo e rarissimo melanoma oculare
La donna di 28 anni alla 28^ settimana di gestazione era stata sottoposta ad intervento di enucleazione dell’occhio sinistro. Fondamentale per la riuscita dell’intervento e la nascita del piccolo la stretta collaborazione tra l’ospedale Cto e il Servizio di gravidanze a rischio del Sant’Anna
21 DIC - Un miracolo di Natale e della vita. Ieri sera è nato Nicolas, figlio di un miracolo della medicina e di una mamma salvata al sesto mese di gravidanza da un gravissimo e rarissimo melanoma oculare.
La donna di 28 anni alla 28^ settimana di gestazione era stata sottoposta ad intervento di enucleazione dell’occhio sinistro, perché affetta da un tumore molto raro di uno dei componenti dell’occhio stesso (coroide/uvea), ossia un melanoma che colpisce in questa sede meno dello 0,4% delle pazienti affette da melanoma in gravidanza. Un caso più unico che raro. Nelle forme più gravi può non solo essere causa di nascita prematura e di basso peso neonatale, ma anche purtroppo di interessamento placentare e fetale, con metastasi che possono ledere gravemente la salute e compromettere la sopravvivenza del neonato.
Il sospetto diagnostico era nato da
Maria Claudia Vigliani della Neurologia dell’ospedale Molinette, con l’ausilio di
Elena Gaidolfi. L’équipe di chirurghi che se ne era occupata presso l’ospedale CTO di Torino era stata coordinata da
Luciano Arturi, responsabile del Servizio di Chirurgia Orbito-palpebrale del CTO - servizio che afferisce alla divisione di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva di cui il primario è
Fabrizio Malan -, nonché coordinatore del Servizio di chirurgia oftalmoplastica dell’ospedale Oftalmico di Torino.
Il tumore aveva raggiunto dimensioni troppo grandi e lo stato di gravidanza non poteva far utilizzare come terapia di appoggio la chemioterapia, non potendo garantire, peraltro, la possibilità di preservare funzione visiva e volume dell’occhio affetto, con rischio aggiuntivo di aumento delle possibili metastasi a distanza. Un tumore che non aveva potuto inizialmente essere trattato per lo stato avanzato e le dimensioni troppo grandi, presso un centro svizzero di fama mondiale.
Fondamentale è stata la stretta collaborazione tra l’ospedale Cto e il nosocomio ostetrico-ginecologico Sant’Anna, indispensabile per cure della gravidanza in caso di urgenti necessità subentranti. In tempi molto ristretti (meno di cinque giorni), resi più esigui dallo stato di gravidanza che procedeva, i medici del CTO erano riusciti a coordinare la collaborazione di valenze polispecialistiche della Città della Salute di Torino, che la rendono un’eccellenza nazionale: il Servizio di gravidanze a rischio del Sant’Anna, coordinato dalla professoressa
Tullia Todros, l’anestesia e rianimazione del CTO, diretta da
Maurizio Berardino e
Pietro Quaglino dell’Oncologia Dermatologica.
L’intervento era riuscito perfettamente, in collaborazione con gli oculisti dell’Oftalmico, consentendo il recupero morfologico dell’orbita sottoposta ad un intervento così invasivo, ma necessario per garantire possibilità delle cure avanzate che sono seguite, con i tempi previsti dal da
Piero Gaglioti (Servizio gravidanze a rischio ospedale Sant’Anna). Il tutto è stato condotto nella massima garanzia di sicuro proseguimento della gravidanza, che è stata portata a termine naturale con la nascita di un bimbo che in nessun momento del percorso di cura ha mai subito ripercussioni del delicato intervento cui è stata sottoposta la mamma.
Insomma è il lieto fine di una grande storia di Natale. Mamma e figlio stanno bene. Ora Nicolas è seguito dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, diretta dal professor
Enrico Bertino.
21 dicembre 2017
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