Asl At. Un catetere a ultrasuoni per sciogliere i trombi dl sangue
La struttura di Cardiologia del Cardinal Massaia è uno dei tre centri di riferimento in Italia per l’utilizzo di questa tecnica. Prerogativa di questo catetere è di esercitare un’azione meccanica (ultrasuoni) che facilita l’azione del farmaco trombolitico a livello locale permettendo quindi di utilizzare una minima dose del farmaco riducendo i rischi dell’emorragia sistemica ad esso collegata.
20 SET - L’armamentario terapeutico della cardiologia di Asti si è dotato di un nuovo strumento tra i primi in Italia. Ad annunciarlo la Asl in una nota: “La cardiologia di Asti già da tempo riconosciuta come un riferimento a livello nazionale, proprio grazie all’esperienza avanzata e alla qualità dell’assistenza fornita, viene sovente interpellata tra i primi a livello internazionale per utilizzare e/o migliorare le innovazioni terapeutiche in campo cardiologico che vai via appaiono sullo scenario mondiale. Questa volta si tratta di un catetere che utilizza ultrasuoni e dismissione locale di un trombolitico (farmaco che scioglie i trombi) da posizionare all’interno delle arterie ostruite da emboli, quindi utile in caso di embolia polmonare”.
Circa due anni fa Il Massaia ha avuto a disposizione tra i primissimi in Italia lo strumento che è stato utilizzato con successo sui primi due pazienti affetti da embolia polmonare acuta. A tutt’oggi tale dispositivo è entrato nell’uso routinario e, recentemente lo si è utilizzato nel laboratorio di emodinamica (responsabile dott.ssa
Alessandra Truffa) anche in un paziente di anni 68 a distanza di due mesi dall’evento acuto che aveva quindi già determinato una significativa compromissione della funzionalità cardiaca che avrebbe ridotto l’aspettativa di vita.
“Grazie all’utilizzo di questo sistema – spiega il dr Marco Scaglione direttore della Struttura di Cardiologia - si è riusciti a sciogliere un trombo ormai consolidato potendo ricanalizzare una buona parte del circolo arterioso polmonare con riduzione della pressione polmonare da 120 a 70 mmHg andando così a migliorare la prognosi quod vitam di questo paziente. Attualmente – prosegue Scaglione - tale dispositivo è in uso in tre centri in Italia ma sicuramente, viste le esperienze preliminari, si diffonderà presto permettendo così di migliorare la capacità di cura in questa patologia che presenta un’alta morbidità e mortalità”.
Prerogativa di questo catetere è di esercitare un’azione meccanica (ultrasuoni) che facilita l’azione del farmaco trombolitico a livello locale permettendo quindi di utilizzare una minima dose del farmaco riducendo i rischi dell’emorragia sistemica ad esso collegata.
“
La cardiologia di Asti già conosciuta a livello internazionale per il trattamento delle aritmie – conclude la nota - è progredita celermente anche nel campo dell’interventistica emodinamica coronarica e non fornendo un altissimo standard di cure alla popolazione astigiana e a chi ad essa afferisce”.
20 settembre 2017
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