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Asl Asti. Saitta: “Entro fine maggio il Centro trasfusionale del Cardinla Massaia sarà centro di riferimento regionale”

L’annuncio in occasione di una visita a sorpresa all'ospedale astigiano, nel corso della quale l’assessore ha incontrato i direttori di dipartimento e raccolto le informazioni in merito all’attività dell’ospedale e del territorio. Da Saitta un ringraziamento al personale per “i risultati ottenuti in ristrettezza e quindi con grande sacrificio”.

09 MAG - Entro la fine di maggio il Centro Trasfusionale del Cardinal Massaia di Asl diventerà centro di riferimento regionale. Lo ha detto ieri l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta in una visita, decisa solo all’ultimo momento, al presidio dell’Asl di Asti. Una visita non annunciata ma che ha, comunque permesso al Direttore generale Ida Grossi, di convocare un “improvvisato” ma nutrito Collegio di direzione.

I numeri e l’attività sia dell’ospedale sia del territorio sono stati il motivo per sottolineare “lo stato di ottima salute della sanità astigiana”, spiega la Asl. Lo testimoniano gli oltre 1600 parti all’anno di questi 300 sono garantiti in analgesia con l’epidurale. Una tecnica adottata al Massaia fin dal 2000 con un servizio H24. In aumento anche gli interventi di ortopedia che, insieme ad altre specialità, hanno consentito un rientro di 800 mila euro di mobilità attiva. Ma Asti è anche capofila di area per l’Oncologia e la Breast unit. Rilevante il numero degli screening oncologici che hanno permesso all’azienda sanitaria astigiana il raggiungimento del target su tutta la popolazione interessata.

Dato di rilievo è quello delle vaccinazioni. “La prevenzione svolge un ruolo fondamentale per la nostra sanità – ha detto Ida Grossi -. Il nostro dipartimento ha adottato un sistema a chiamata che raggiunge le mamme dei bimbi in età vaccinale e questo consente di avere una copertura al di sopra della media regionale.” E sono numeri importanti quelli snocciolati dal direttore del dipartimento Daniela Rivetti: “Nel 2016 sono somministrate 16mila dosi di vaccino e il trend è in aumento in quanto, ad oggi, abbiamo superato le diecimila dosi”.

Viene ricordato l'avvio dell'hospice di Nizza Monferrato e l'ormai rodato funzionamento delle Case della salute di San Damiano e Villafranca. Il direttore del Dipartimento di Medicina, Emergenza ed Accettazione Silvano Cardellino sottolinea i 560 ricoveri in rianimazione e l’importante lavoro svolto nell’ambito della terapia del dolore con il servizio aperto 5 giorni settimana e 3500 prestazioni annuali. Intensa anche l’attività del Pronto soccorso con i suoi 60 mila passaggi anno. Citazione d’obbligo per la Cardiologia da sempre e sempre più fiore all’occhiello della sanità astigiana.

Di non minore importanza l’attività di Gastroenterologia e Chirurgia dei direttori Mario Grassini e Vincenzo Sorisio, “due ambiti dalla cui collaborazione si sta ottenendo significativi risultati”, spiega la Asl.

Notevole anche l’attività svolta dal dipartimento di area Medica la cui attività è stata illustrata dal direttore Valter Saracco che ha sottolineato la profonda trasformazione che sta coinvolgendo tutta l’area medica, non ultima anche la presa in carico della gestione clinica dei letti di continuità assistenziale a valenza sanitaria (Cavs) dell’ex ospedale di Nizza di cui ha già avuto ritorni positivi da parte della popolazione.

“Sentendo gli interventi ho ricostruito e ripercorso gli ultimi due anni e mezzo di cambiamento della nostra sanità e le cose dette mi confortano – ha detto Saitta -. Su Asti abbiamo avuto molte discussioni ma la strada imboccata sta dando i risultati previsti. Stiamo seguendo la linea della maggiore specializzazione secondo il criterio che ci chiedono i cittadini. Stiamo cercando di separare il più possibile la fase delle acuzie da quelle del territorio e, anche questa è un'operazione che sta dando i suoi frutti”.

Saitta ha voluto sottolineare il grande ruolo svolto dall'ospedale di Asti nel sistema sanitario regionale. “Il Cardinal Massaia attrae pazienti, che qui trovano sicurezza e conforto ma attrae anche specialisti che qui trovano la sede ideale per esercitare la loro professione”.

L'assessore ha ringraziato il personale perché “i risultati sono stati ottenuti in ristrettezza e quindi con grande sacrificio. Stiamo cercando di tornare a coprire i vuoti dati dal blocco – ha detto l’assessore -. Siamo usciti dal piano di rientro. Abbiamo riacquistato la libertà di operare ma non vuol dire che abbiamo più soldi. Dobbiamo cercare di liberare risorse per poter migliorare e rinnovare le tecnologie. Abbiamo già allo studio qualche operazione per percorrere la strada della innovazione tecnologica.  La nostra sfida, ora, è quella dell'abbattimento delle liste d'attesa”.

Dopo l’incontro con i direttori di dipartimento, l’assessore ha fatto visita al laboratorio di Procreazione assistita con la Fivet di terzo livello diretto dal direttore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia Maggiorino Barbero. Anche questo servizio si sta rivelando un polo di attrazione per l’intera popolazione regionale.

Il dirigente delle professioni sanitarie Katia Moffa ha sottolineato l’importanza del coordinamento e delle relazioni tra tutte le figure professionali che rappresenta l’elemento fondante per la corretta presa in carico del paziente.

Di orgoglio astigiano e di senso di appartenenza degli operatori dell’azienda ha parlato il direttore del presidio Roberto Gerbi che ha posto l’accento sul percorso degli ultimi 15 anni di salute e di crescita nell’assistenza ospedaliera.

All'incontro era presente anche la consigliera regionale Angela Motta.

09 maggio 2017
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