Anche a Vercelli la mammografia 3D. Al via il progetto “Proteus Donna”
“Proteus Donna”, già attivo in Piemonte in diversi centri piemontesi ha l’obiettivo di mettere a confronto gli esiti della mammografia tridimensionale con quelli della mammografia tradizionale a due dimensioni.
04 APR - Parte anche all’ospedale “Sant’Andrea” di Vercelli il progetto di ricerca “Proteus Donna” che punta a migliorare la diagnosi precoce del tumore al seno. Dal 2 maggio prossimo il reparto di Radiodiagnostica diretto dal Dott.
Fabio Melchiorre, in stretta collaborazione con l’UVOS (unità di valutazione e organizzazione screening) diretto dalla Dott.ssa
Fiorella Germinetti, sarà pienamente attivo su questo fronte. Responsabile e sperimentatrice del progetto vercellese sarà la Dott.ssa
Mariapia Scarpelli.
“Proteus Donna”, già attivo in Piemonte in diversi centri piemontesi ha l’obiettivo di mettere a confronto gli esiti della mammografia tridimensionale con quelli della mammografia tradizionale (a due dimensioni). Mentre la normale mammografia è in grado di ricavare immagini “piatte” del seno, quella a tre dimensioni può mostrarne anche il volume.
“La mammografia a due dimensioni – spiega la Asl di Vercelli in una nota - è oggi l’unico esame validato nello screening dei tumori della mammella; ‘Proteus Donna’ nasce proprio per confrontare queste due differenti metodiche sotto il profilo clinico, della prevenzione e tecnico-organizzativo, con l’obiettivo ultimo di ridurre i decessi per tumore al seno. Il progetto, che coinvolgerà un totale di 70.000 donne sui vari centri partecipanti, si colloca nell’ambito del programma regionale di screening ‘Prevenzione Serena’ e si rivolge alle donne tra i 46 e i 68 anni di età, invitate tramite lettera”.
Lo studio, promosso dalla Regione Piemonte e da Im3d, azienda torinese leader nell’imaging diagnostico, e condotto sotto la responsabilità scientifica del CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’epidemiologia e la prevenzione oncologica), si avvale della collaborazione di professionalità provenienti dall’Università degli Studi di Torino, del supporto informatico del CSI Piemonte (ente strumentale della Regione per i sistemi informativi della Pubblica Amministrazione) e della collaborazione della Fondazione Edo Tempia di Biella, da sempre in prima linea nella prevenzione contro il cancro.
04 aprile 2017
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