Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano. Numeri record della robotica in chirurgia urologica
Gli interventi sono passati dai 200 del 2012 ai 370 del 2016. Il Commissario Franco Ripa: “L’evento Techno Urology Meeting che organizziamo ogni anno e richiama i più importanti urologi da tutto il mondo è la riprova del fatto che l’Urologia dell’AOU San Luigi è una solida realtà del panorama urologico internazionale”.
07 MAR - Cresce l’attività della Struttura Complessa di Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi di Orbassano, diretta prof.
Francesco Porpiglia, Ordinario dell’Università di Torino e Direttore del Dipartimento Chirurgico del San Luigi, e i numeri della chirurgia robotica sono oggi sempre più significativi: si è passati da 200 interventi nel 2012 ad oltre 370 nel 2016, accreditando l’Urologia del San Luigi come punto di riferimento per la robotica urologica in Italia.
“L’Urologia dell’AOU San Luigi – afferma in una nota il Commissario dott.
Franco Ripa - rappresenta un centro di riferimento per le patologie urologiche che vengono trattate attraverso l’impiego delle più moderne tecnologie disponibili, in primis grazie all’uso della piattaforma robotica. L’attività robotica, in linea con le direttive aziendali, si è concentrata soprattutto sulla chirurgia oncologica, in particolare sul carcinoma prostatico e sul trattamento conservativo dei tumori renali complessi e, più recentemente, sul trattamento del carcinoma infiltrante della vescica mediante cistectomia”.
“Nel 2016 – aggiunge Porpiglia - 320 pazienti sono stati sottoposti a prostatectomia radicale robot-assistita. Grazie all’impiego di accorgimenti tecnici innovativi da noi ideati, il catetere vescicale è stato rimosso dopo soli 3 giorni dall’intervento nella maggior parte dei pazienti, il recupero precoce della continenza urinaria si è osservato in più del 95% dei pazienti, e questi sono dati in linea (se non migliori) con quelli dei più importanti centri robotici europei. Inoltre, in caso di prostatectomia “full” nerve sparing, il recupero della potenza sessuale è stato osservato entro i tre mesi dall’intervento nell’85% dei pazienti, anche grazie all’ausilio di speciali membrane, brevettate dal nostro centro, che proteggono i fasci vascolo nervosi deputati all’erezione. Non vanno sottovalutati inoltre i positivi dati perioperatori, con dolore post operatorio (oggettivato mediante questionari validati) minimo, limitatissima percentuale di complicanze e incidenza di emotrasfusioni pari allo 0.3%. Tutto ciò senza inficiare i risultati oncologici che sono in linea con quelli delle principali casistiche europee e delle diverse tecniche operatorie”.
“I nostri risultati – prosegue Porpiglia -, che hanno meritato la pubblicazione sulle più prestigiose riviste scientifiche urologiche, sono stati raggiunti anche grazie all’alto numero di pazienti trattati negli ultimi anni e non a caso il nostro centro è stato certificato dalla Società Europea di Chirurgia Robotica Urologica, come
‘Training Center’ per la chirurgia robotica prostatica. Anche i risultati ottenuti nell’ambito della chirurgia conservativa delle neoplasie renali meritano attenzione. Come noto mediante approccio conservativo viene asportata la sola neoplasia mantenendo la parte sana del rene; la robotica ci ha consentito di trattare con questo approccio neoplasie complesse, che un tempo avrebbero richiesto la nefrectomia radicale. Oltre la metà dei casi di nefrectomia parziale infatti è stata eseguita per neoplasie voluminose (>4 cm) e con elevati indici nefrometrici ovvero con elevati indicatori di difficoltà operatoria. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie alla recente introduzione nella nostra pratica clinica della ricostruzione 3D e della stampa dei modelli del rene da operare in previsione della chirurgia. Con questi modelli il chirurgo può rendersi conto delle caratteristiche della neoplasia e pianificare al meglio l’intervento”.
“Ancora - continua Porpiglia - nel 2017 ci proponiamo di dare un nuovo impulso alla chirurgia robotica anche nel campo dell’oncologia vescicale. Le cistectomie (e l’eventuale ricostruzione di una neovescica ortotopica) verranno eseguite con tecnica robotica al fine di ridurre significativamente la morbilità dell’intervento, migliorare i risultati funzionali e offrire tecniche sempre più moderne ai pazienti oncologici che si rivolgono a l nostro centro. L’esperienza maturata in questi mesi con la cistectomia robotica ci ha convinto che la direzione intrapresa, in linea con i più importanti Centri Europei, è quella giusta”.
Ribadisce inoltre il dott. Ripa: “A riprova del fatto che l’Urologia dell’AOU San Luigi è una solida realtà del panorama urologico internazionale ricordiamo, che ogni anno viene organizzata nella nostra Azienda un evento, il Techno Urology Meeting, che richiama i più importanti urologi da tutto il mondo. Quest’anno oltre 300 urologi si sono ritrovati al San Luigi per assistere al meeting dove chirurghi italiani e stranieri di chiara fama hanno eseguito numerosi interventi robotici in live-surgery. L’unanime giudizio positivo sulla qualità tecnica e scientifica del meeting ci incoraggia a riproporre l’evento, con nuove idee, anche nel 2018. Ciò è possibile grazie anche al grande supporto di tutto il personale medico, infermieristico, tecnico e amministrativo che lavora nella nostra Azienda”.
07 marzo 2017
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