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Piemonte. All’ospedale di Venaria parte la sperimentazione per l’auto produzione on-site e l’utilizzo a fini clinici di ossigeno 93%

Si tratta della prima esperienza a livello nazionale. Il nuovo sistema consentirà di risparmiare fino all’80% della spesa storica per l’approvigionamento di ossigeno mediante bombole, che solo per Venaria ammonta a circa 60.000 euro l’anno. Al termine della sperimentazione l’iniziativa potrà essere estesa ad altri presidi.

10 LUG - L’Ospedale di Venaria sarà il primo in Italia a sperimentare la nuova tecnologia di produzione in loco di ossigeno ad uso sanitario, nel pieno rispetto della qualità del servizio reso ai pazienti, abolendo di fatto lo stoccaggio dei pacchi-bombole e determinando notevoli risparmi economici. in ottemperanza agli obiettivi di spending review intrapresa con riferimento alla spesa farmaceutica.

Il Direttore Generale dell’Asl TO3 Flavio Boraso, dopo gli approfondimenti tecnici necessari, ha ritenuto che Venaria rappresentasse il contesto sanitario idoneo per dar corso alla sperimentazione “sul campo” di un modello impiantistico innovativo per l’autoproduzione in loco dell’Ossigeno93%, estendibile progressivamente ad altri ospedali e presidi sanitari.

L’innovativo impianto ultimato e collaudato in questi giorni, viene tecnicamente presentato presso il Presidio di Venaria martedì 14 luglio alle ore 11,30, alla presenza oltrechè della Direzione Aziendale, dei progettisti, della Direzione sanitaria di Presidio, del Servizi Tecnico e Farmaceutico aziendali, con invito esteso anche ad altre aziende sanitarie del territorio. La sperimentazione di tali nuovi impianti di autoproduzione si rende ora possibile grazie all’introduzione, nella Farmacopea Ufficiale, della possibilità di somministrare l’Ossigeno al 93% ai pazienti nel pieno rispetto delle severe norme di riferimento anche per quanto riguarda la certificazione di qualità relativa alle classi di purezza dell’aria prodotta dai citati concentratori.

L’Ossigeno 93%, a Venaria può essere d’ora in poi prodotto in loco ed in modo centralizzato, utilizzando impianti tecnologicamente innovativi con produzione basata sull’impiego di setacci molecolari che, a partire dall’aria ambiente, ne trattengono le impurità e l’azoto restituendo un gas fortemente arricchito di ossigeno, impiegabile a fini clinici.

Tale modalità di produzione dell’Ossigeno 93% è già piuttosto diffusa in ambito sanitario in altri paesi (Francia, Germania, Spagna, Canada, Australia, USA) perché come si è detto presenta notevoli vantaggi, rispetto alla tradizionale fornitura del gas, sia dal punto di vista dei costi, sia di quello della sicurezza.

Lo studio scientifico e progettuale dell’impianto, è stato svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Torino; con l'installazione e messa in servizio del nuovo sistema sperimentale, ha preso avvio un costante monitoraggio da parte dei tecnici volto ad evidenziare in modo integrato gli aspetti clinici, economici, gestionali, manutentivi e di sicurezza ad esso connessi.

“Al di là della validità clinica del sistema – spiega la Asl in una nota -, si tenga conto del forte risvolto economico della sperimentazione: attualmente il 70% della spesa per gas medicali è infatti costituita dalla fornitura di Ossigeno liquido; va da sé quindi che i risparmi indotti dal sistema possano essere davvero considerevoli rispetto alla spesa per l’approvvigionamento di ossigeno mediante bombole ; si prevede in tal senso che si riuscirà ad ammortizzare il valore dell’impianto già nel primo anno di vita”.

Dal secondo anno, a regime, il risparmio preventivato sull'Ospedale di Venaria sarà di circa l’80% della spesa storica per l’Ossigeno che, solo per Venaria ammonta fino ad oggi a circa 60.000 euro l’anno in quanto vengono utilizzati bombole di ossigeno gassoso. L’eventuale implementazione del sistema anche sui Presidi ospedalieri maggiori (Rivoli, Pinerolo, Susa), attualmente serviti con ossigeno criogenico, potrà comunque garantire risparmi dell’ordine complessivo del 50% tenuto conto che ogni anno per Gas medicali l’Azienda investe circa 250.000 euro.

La sicurezza dell'impianto installato viene garantita attraverso la gestione in remoto di ogni eventuale anomalia (attivazione di un contratto full service con reperibilità in caso di guasto) e la presenza, comunque, di uno stoccaggio di riserva secondo quanto previsto dalle norme.
La sperimentazione interesserà tutti i reparti e servizi dell'Ospedale di Venaria Reale e quando verrà realizzata la nuova struttura edilizia ospedaliera non ci sarà alcuna difficoltà a trasferire, senza oneri significativi, in blocco il sistema .

Ecco i vantaggi illustrati dalla Asl derivanti dall’adozione del nuovo sistema di autoproduzione presso l'Ospedale di Venaria
•    Rimozione dei pacchi bombola attualmente impiegati
•    Produzione on demand e risparmio economico rispetto all'acquisizione di ossigeno in bombola
•    Monitoraggio dei consumi effettivi e maggior rispetto ambientale (Km 0)
•    Sicurezza del sistema
•    Sperimentazione scientifica, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, di una soluzione innovativa anche ai fini di una possibile estensione ad altri presidi.
 

10 luglio 2015
© Riproduzione riservata

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