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Piemonte. Fondazione per la ricerca sul cancro di Candiolo si trasforma in Irccs

Sono stati 235mila i contribuenti che hanno destinato all'Istituto il 5 per mille dei loro redditi. “La nuova fase vedrà la Regione impegnata a rispettare gli impegni assunti all’atto della creazione della Fondazione e, in particolare la piena integrazione del presidio nella rete ospedaliera del Piemonte ed il potenziamento delle relazioni e della collaborazione con le nostre reti cliniche, in particolare con la rete oncologica", ha commentato Saitta.

02 LUG - La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo, che si costituì con la legge regionale 7/2008 (relatore Nino Boeti) ha raggiunto l'obiettivo di trasformarsi in IRCCS (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico). Lo ha annunciato l'Assessore alla sanità della Regione, Antonio Saitta, intervenendo alla presentazione del bilancio sociale dell'Istituto, alla presenza tra gli altri della Presidente della Fondazione, Allegra Agnelli.

"La Regione è disponibile a sciogliere la Fondazione ‘pro IRCCS’ che dal 2008 ci vede presenti con il 50% delle quote e a disegnare una nuova fase in cui Candiolo opera come presidio all'interno della rete degli ospedali piemontesi. Per ora – ha spiegato l'assessore - si tratta solo di un’intenzione che occorre approfondire nei suoi risvolti giuridici, gestionali, patrimoniali. Di certo la nuova fase vedrà la Regione impegnata a rispettare gli impegni assunti all’atto della creazione della Fondazione e, in particolare la piena integrazione del presidio nella rete ospedaliera del Piemonte ed il potenziamento delle relazioni e della collaborazione con le nostre reti cliniche, in particolare con la rete oncologica".

"La scelta del 2008 era stata opportuna per una serie di motivi: Candiolo era un presidio del Mauriziano e bisognava gestire il trasferimento della gestione e del personale, la Regione Piemonte inoltre doveva garantire lo sviluppo e l’integrazione del presidio nella rete degli ospedali regionali ai fini del suo riconoscimento a IRCCS. Oggi – aggiunge Saitta -la funzioni di regolazione del sistema sanitario regionale, in cui la Regione svolge compiti di programmazione e di controllo diretto su tutti i presidi (e su tutti i soggetti erogatori pubblici e privati) rendono poco opportuno il mantenimento di un ruolo di “comproprietario” di uno dei più importanti ospedali oncologici italiani".

L’assessore ha, infine, espresso soddisfazione per l’elevato numero di contribuenti, 235mila, che hanno destinato all’Istituto di Candiolo il 5 per mille dei loro redditi.
 

02 luglio 2015
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