Neonato vicino a cassonetto. Marrone: “In Piemonte 4 progetti per il parto in anonimato”
Dopo il ritrovamento, a Villanova Canavese, di un neonato, vivo, vicino a un cassonetto, l’assessore ricorda e rilancia i progetti sostenuti con il Fondo Vita Nascente. Il presidente Cirio: “La Regione non è qua per giudicare, quando un bambino viene abbandonato è perché dietro c'è sicuramente una situazione di disperazione. Vogliamo aiutare la vita e creare le condizioni per cui chiunque abbia necessità di partorire in anonimato possa farlo”.
17 GEN - Il recente ritrovamento di un neonato vicino a un cassonetto dell’immondizia a Villanova Canavese ha portato l'assessore regionale alle Politiche sociali
Maurizio Marrone a ricordare che “sono attivi in Piemonte
quattro progetti per il parto in anonimato sostenuti dal fondo ‘Vita Nascente’”. Un Fondo che è stato accompagnato, fin dalla sua nascita nel 2022, da
forti polemiche perché ritenuto, da alcuni, il tentativo di scoraggiare le donne ad abortire senza offrire soluzioni davvero efficaci.
“La Regione non è qua per giudicare nessuno – dichiara in una nota il presidente della Regione,
Alberto Cirio - e quando un bambino viene abbandonato è perché dietro c'è sicuramente una situazione di disperazione. Vogliamo aiutare la vita e per farlo bisogna creare le condizioni per cui chiunque abbia necessità di partorire in anonimato lo possa fare. In Piemonte gli strumenti ci sono e li finanziamo”.
Cirio si è recato all’ospedale di Ciriè per conoscere il bimbo ritrovato accanto al cassonetto: “L'emozione è stata davvero grande – ha detto -. È un bambino bellissimo, in piena salute, si vede che è molto forte. Ringrazio la famiglia Laforet (che lo ha trovato, ndr) e i medici dell'ospedale di Ciriè. Sarebbe stata sufficiente anche solo una decina di minuti in più al freddo e il bambino non ce l'avrebbe fatta”, ha detto il presidente.
La Regione ricorda, quindi, che a gestire i quattro progetti sono il Comune di Torino, il Comune di Novara, il consorzio Cissaca di Alessandria e il Consorzio Csac del Cuneese. “La donna che ha bisogno di aiuto - spiega la nota - potrà ottenere una risposta qualificata per le necessità sue e del bambino: ascolto e consulenza, supporto per una scelta consapevole, sostegno economico (compresi contributi per le spese di locazione e per il pagamento delle utenze), aiuti materiali e fornitura di beni di prima necessità (abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini), sostegno psicologico da figure professionali formate, accompagnamento ai gruppi di auto-mutuo aiuto tra gestanti e neomamme destinati a rafforzare le risorse individuali, le reti parentali e amicali di supporto”.
17 gennaio 2024
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