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Asl Vco. Si dimette il presidente della Conferenza dei sindaci, deluso dal voto del Consiglio contro l'ospedale unico

La scelta era tra la completa ristrutturazione degli ospedali di Domodossola e di Verbania o la realizzazione di un nuovo ospedale unico. In Consiglio passa la prima ipotesi, con il voto contrario dell’Opposizione. Deluso, si dimette Gianni Morandi, presidente della Conferenza dei sindaci: “Interrotto il percorso per l'ospedale unico e avviato un lunghissimo percorso che non porterà a nulla”, dice.

22 GIU - Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato martedì scorso la proposta di deliberazione che prevede – per la riqualificazione della rete ospedaliera del Vco – la ristrutturazione degli attuali presidi di Verbania e di Domodossola anziché l’edificazione dell’Ospedale unico di Ornavasso. Una decisione contro cui ha votato invece l’Opposizione. Respinti gli oltre cento emendamenti proposti dal primo firmatario Domenico Rossi (Pd) e sottoscritti dai gruppi di minoranza, favorevoli all’opzione dell’Ospedale unico. E dopo il voto si è anche dimesso il Presidente della Rappresentanza e della Conferenza dei Sindaci ASL VCO, Gianni Morandi, sindaco di Gravellona Toce Gianni Morandi.

Nel corso della discussione generale, secondo quanto riferito da una nota diramata dal Consiglio, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi aveva sostenuto che “secondo gli studi effettuati, l’Ospedale di Ornavasso si presentava funzionale dal punto di vista gestionale ma piuttosto oneroso, al netto della prevista lievitazione dei costi. Necessitava inoltre di ingenti opere di urbanizzazione della rete viaria. La ristrutturazione dei due presidi esistenti, invece, è su terreni di proprietà della Regione e dell’Asl e si realizzerà attraverso l’utilizzo di risorse a fondo perduto. Abbiamo lasciato i tecnici liberi di esprimere le loro preferenze e non intendiamo piegare gli studi al nostro volere. Le soluzioni possibili sono due e sono entrambe percorribili”, aveva concluso, rimettendosi per la decisione al voto dell’Aula, che a maggioranza ha detto sì alla ristrutturazione dei due presidi.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha ringraziato tutti coloro che hanno cooperato al raggiungimento del sì poiché “da trent’anni la Lega si batte per difendere e potenziare gli ospedali e il Consiglio regionale è legittimato a farlo. Nelle intenzioni Domodossola diventerà il polo chirurgico e Verbania il polo medico”.

Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con il capogruppo Raffaele Gallo – ha invece dichiarato il proprio no all’ipotesi della riqualificazione dei due presidi, “soprattutto dopo l’esperienza della pandemia. Riqualificare due ospedali non significa tinteggiarne le pareti ma rendere attrattivi e sostenibili nel tempo i servizi. La scelta che la maggioranza si appresta ad effettuare è osteggiata da sindaci, Ordine dei medici, sindacati e gli studi tecnici”.

Anche Sean Sacco (M5s) e Giorgio Bertola (Ev) hanno espresso contrarietà alla proposta della maggioranza. Per Sacco “per garantire la sanità pubblica regionale si devono a volte prendere decisioni poco popolari ma che consentano sul lungo periodo di assicurare i servizi. Rinunciare all’ospedale unico, che permetterebbe di rendere appetibile il territorio e recuperare medici, non è un servizio ai cittadini”.
Bertola ha ribadito di non essere convinto “che Ornavasso potesse presentare la scelta migliore, ma appare evidente che l’Ospedale unico è di gran lunga preferibile alla ristrutturazione dei due ospedali esistenti”.

Deluso dal voto in Aula anche il Presidente della Rappresentanza e della Conferenza dei Sindaci ASL VCO, Gianni Morandi, sindaco di Gravellona Toce Gianni Morandi, che ha deciso di rassegnare le sue dimissioni con una lettera inviata alla Direzione Asl e alla conferenza dei Sindaci. “Con il voto del Consiglio Regionale – scrive nella lettera - per la prima volta in 4 anni è stato fatto un atto deliberativo che interrompe il percorso per l'ospedale unico e avvia un lunghissimo percorso che non porterà a nulla. A questo punto credo che sia venuto il momento di lasciare il ruolo di Presidente della Conferenza e della Rappresentanza dei Sindaci dell’Asl Vco. Avevo accettato di farlo poiché condividevo il percorso avviato, che mirava all’organizzazione della medicina territoriale, al potenziamento del sistema di emergenza e infine alla realizzazione di un nuovo ospedale dove concentrare tecnologie e personale, ma dopo questo atto della Regione non voglio essere complice di quella che considero una strategia sbagliata dettata solo dalla volontà di mantenere equilibri politici utili all’attuale maggioranza in vista delle prossime elezioni regionali. Che sia una scelta sbagliata lo sanno quasi tutti, il Presidente Cirio per primo, e tutti sanno che non porterà a nulla ma pur di evitare una crisi di governo regionale sia il Presidente che l’assessore alla sanità hanno preferito lavarsene le mani e lasciare che prevalesse il tentativo di far finta di accontentare tutti spalmando una valanga di milioni per comprare un po’ consenso”.

“Finché è stato possibile – prosegue Morandi - ho cercato di interpretare il mio ruolo di Presidente in maniera equilibrata senza però mai astenermi dall’affermare la mia convinzione che ora, pur rimanendo prevalente fra i sindaci, fra i medici, fra i sindacati e tantissimi cittadini, non è più supportata dagli atti della Regione che ha avviato un percorso diverso del quale non voglio essere complice e pertanto rimetto il mio incarico di Presidente nelle mani dell’Assemblea. Ringrazio i miei colleghi Archetti, Pizzi, Marchionini e Quaretta con i quali ho condiviso questi anni di impegno nella rappresentanza e tutti i colleghi Sindaci con i quali ho avuto modo di collaborare; ringrazio inoltre le diverse Direzioni Asl che ho avuto modo di conoscere e avere come interlocutori, a partire dal dottor Caruso, al dottor Penna e infine la dottoressa Serpieri con relativi staff, e tutto il personale Asl che è sempre stato professionale e disponibile nei miei confronti”.

“Sono molto amareggiato e preoccupato -conclude Morandi - per la deriva che sta assumendo il nostro sistema sanitario nazionale, in difficoltà ovunque, e ancor più amareggiato e preoccupato per quello che riguarda il sistema sanitario del nostro territorio che con questa scelta toglie la speranza di un rilancio e rischia di riaprire la stagione degli scontri fra un ospedale e l’altro per avere questo o quel reparto, per salvare l’uno o l’altro Dea, provocando nuovi possibili contrasti fra territori. Pertanto con la presente comunico le mie dimissioni da Presidente della Rappresentanza e della Conferenza dei Sindaci ASL VCO”.



22 giugno 2023
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