La Regione Piemonte finanzierà con 400 mila euro i progetti delle associazioni pro-vita che metteranno in campo soluzioni di sostegno alle donne incinte per scoraggiare l’aborto legato a cause di disagio economico e sociale. Il via libera al fondo “Vita nascente” è arrivato con l’approvazione di un emendamento al Bilancio di previsione 2022-24 della Regione presentato dall'assessore Fdi alle Politiche sociali Maurizio Marrone, lo stesso assessore che nel 2021 aveva ottenuto che tra i requisiti per entrare negli elenchi delle organizzazioni ed associazioni che possono operare nei servizi di tutela materno-infantile delle Asl, tra cui i consultori, fosse prevista “la presenza nello statuto della finalità di tutela della vita fin dal concepimento”, questione che a sua volta aveva sollevato pesanti polemiche e altrettante repliche.
“Inoltre – incalza il consigliere di LUV – se il Piemonte vuole davvero aiutare le donne la smetta di speculare sulla loro libertà di scelta e metta in campo risorse e provvedimenti per combattere le disparità di genere, a partire dai salari, e per una condivisione paritaria del carico familiare tra padre e madre. Se il Piemonte vuole combattere la denatalità allora pensi allo sviluppo del Piemonte: provi a fermare l’unica emigrazione che rende questa Regione più povera, quella dei troppi giovani che, per assenza di salari e lavori a tempo indeterminato, continuano a scappare all’estero. Le nostre regionali devono essere destinate a chi ne ha realmente bisogno, non a un gruppo di associazioni pro-vita, per questo le migliaia di nostri emendamenti presentati, e in queste ore al voto, chiedono proprio di agire per garantire quelle politiche. Per crescere i nostri figli servono nidi, serve dignità, serve reddito, diritto allo studio. Altro che mancette”, conclude Grimaldi.
Sulla stessa linea Sarah Disabato, capogruppo regionale M5S Piemonte. “Il Consiglio regionale ha dato via libera all’indecente proposta dell’assessore Marrone di regalare 400mila euro alle associazioni antiabortiste camuffandoli da aiuti per le donne che scelgono di abortire per problemi economici. Una proposta di cui non condividiamo una virgola, un vero e proprio attacco nei confronti delle donne, dei loro diritti e dell’autodeterminazione”, afferma in una nota.
La Giunta, per Disabato, “dovrebbe occuparsi dell’abbattimento delle rette dei nidi. Dell’incremento dei servizi della prima infanzia. Dei problemi occupazionali delle donne, che sono le prime danneggiate in termini di licenziamenti durante la pandemia. Di implementare le misure già previste a livello nazionale, come l’assegno unico, il bonus nido o il reddito di cittadinanza, osteggiato da Fratelli d’Italia ma definito indispensabile da Save the Children per 426 mila famiglie in condizione di povertà e minori a carico. Interventi che avrebbero aiutato in modo strutturale le le donne e le famiglie. Questa Giunta, invece, ha deciso di regalare 400mila euro alle associazioni pro vita, asserendo di voler aiutare 100 donne nel percorso di libera scelta. Per noi si tratta di una misura dannosa, discriminatoria e inutile. Lo è per i giornali di tutto il mondo che hanno riportato la notizia, con sdegno. E per le associazioni e le donne che sono scese in piazza appena una settimana fa, mentre in aula davamo battaglia per cercare di far ritornare la Giunta sui propri passi”.
“Un piccolo contributo, la promessa di qualche pannolino gratis, non è risolutivo. Servono, l’abbiamo detto e lo ripetiamo, interventi sull’occupazione, sui servizi per le donne e la prima infanzia, oltre al potenziamento dei consultori"; conclude Disabato, secondo cui l’assessore Marrone “fa finta di interessarsi alla causa ma se ne occupa nel modo sbagliato, esattamente come chi, nella Lega, aveva contrastato la misura per poi, con una giravolta, decidere di votare a favore. A pagare saranno, ancora una volta, le donne piemontesi”.